Scoperta drammatica ieri in via Reghena, dove i vigili del fuoco di Pordenone hanno trovato un uomo morto da giorni. A chiamare i pompieri è stato Ali Metjaiuel, italo-tunisino in Italia dal 2000, che da sabato pomeriggio sentiva un odore nauseabondo provenire dall'appartamento di Giacomo Piva, 68 anni, di cui non si avevano notizie da circa una settimana.
Erano da poco passate le 13 quando una squadra dei vigili del fuoco è arrivata in via Reghena, una laterale di via Noncello, dove l'uomo abitava al terzo piano del condominio. Una volta all'interno la macabra scoperta: Piva era disteso sul letto e il suo corpo era in evidente stato di decomposizione. Inutile è stato pertanto l'arrivo del personale medico giunto con l'ambulanza insieme con una pattuglia dei carabinieri di Pordenone. Il decesso, attribuibile a cause naturali, potrebbe risalire a 72 ore prima o forse anche di più.
«Da sabato sostiene Metjaiuel, che spesso va a trovare la fidanzata in via Reghena percepivo un odore insopportabile. Si sentiva chiaramente che arrivava da quell'appartamento. Ho provato più volte a suonare al campanello e a chiamarlo, ma non ho mai ricevuto risposta. Ieri mattina, dopo ulteriori tentativi di mettermi in contatto con lui andati a vuoto, ho pensato di chiamare i vigili del fuoco. Lo conoscevo poco e, per quanto mi riguarda, era una brava persona». Chi vive nello stesso condominio sostiene di aver visto Piva, che abitava da solo, l'ultima volta lunedì. Poi più nessuna notizia di lui. Tanto che qualcuno aveva pensato che fosse andato in vacanza o a trovare qualche parente fuori città. «Solitamente sostiene Lino Varuzza, un anziano che risiede nel condominio di fronte lo vedevo più volte al giorno. Quella persiana sempre abbassata negli ultimi giorni, però, mi aveva fatto venire qualche pensiero. Quando ci vedevamo ci salutavamo: è sempre stato una persona mite ma di pochissime parole. Mi dispiace tanto che sia morto così, nella solitudine».
© riproduzione riservata
Erano da poco passate le 13 quando una squadra dei vigili del fuoco è arrivata in via Reghena, una laterale di via Noncello, dove l'uomo abitava al terzo piano del condominio. Una volta all'interno la macabra scoperta: Piva era disteso sul letto e il suo corpo era in evidente stato di decomposizione. Inutile è stato pertanto l'arrivo del personale medico giunto con l'ambulanza insieme con una pattuglia dei carabinieri di Pordenone. Il decesso, attribuibile a cause naturali, potrebbe risalire a 72 ore prima o forse anche di più.
«Da sabato sostiene Metjaiuel, che spesso va a trovare la fidanzata in via Reghena percepivo un odore insopportabile. Si sentiva chiaramente che arrivava da quell'appartamento. Ho provato più volte a suonare al campanello e a chiamarlo, ma non ho mai ricevuto risposta. Ieri mattina, dopo ulteriori tentativi di mettermi in contatto con lui andati a vuoto, ho pensato di chiamare i vigili del fuoco. Lo conoscevo poco e, per quanto mi riguarda, era una brava persona». Chi vive nello stesso condominio sostiene di aver visto Piva, che abitava da solo, l'ultima volta lunedì. Poi più nessuna notizia di lui. Tanto che qualcuno aveva pensato che fosse andato in vacanza o a trovare qualche parente fuori città. «Solitamente sostiene Lino Varuzza, un anziano che risiede nel condominio di fronte lo vedevo più volte al giorno. Quella persiana sempre abbassata negli ultimi giorni, però, mi aveva fatto venire qualche pensiero. Quando ci vedevamo ci salutavamo: è sempre stato una persona mite ma di pochissime parole. Mi dispiace tanto che sia morto così, nella solitudine».
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