Toccherà ai veterinari occuparsi delle tartarughe marine in difficoltà

Martedì 23 Agosto 2016
UDINE - L'hanno già ribattezzata la "bella estate delle tartarughe" perché da maggio sulle coste italiane sono stati censiti ben 58 nidi della tartaruga marina comune, denominata scientificamente Caretta, a fronte dei 15-40 nidi presenti solo pochi anni fa. Una crescita non casuale, poiché frutto della particolare attenzione di cui questi animali sono stati oggetto da parte di istituzioni e volontari, soprattutto nelle aree marine protette e nelle zone di elevata qualità ambientale. Si colloca in questa felice congiuntura felice l'approvazione delle decisione assunta ieri dalla Giunta regionale delle Linee guida del ministero dell'Ambiente per il recupero, il soccorso, l'affidamento e la gestione delle tartarughe marine per la riabilitazione e per la schedatura a fini scientifici, su proposta dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca di concerto con l'assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro. Essa attua quanto deciso nel 2014 in sede di Conferenza Stato-Regioni.
La delibera individua nel Servizio di veterinaria della Regione la struttura competente per coordinare tutte le operazioni previste - con il coinvolgimenti di istituzioni e volontari - e indica lo schema di procedura nel caso di rinvenimento di un esemplare. A minacciare questi animali, oltre alle attività dell'uomo, c'è l'inquinamento da idrocarburi del mare che le costringe ad emergere per respirare e aumenta la possibilità di sviluppare tumori e perdita delle capacità degli organi di senso. Le tartarughe presenti in regione arrivano soprattutto dall'Egeo e dal Nord Africa.
A.L.

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