Stessi morti e il 9% di infortuni in più

Giovedì 30 Giugno 2016
TRIESTE - Aumentano gli infortuni sul lavoro in Friuli Venezia Giulia: quasi 7mila quelli denunciati all'Inail nei primi cinque mesi dell'anno in corso (+9%). Brusca inversione di tendenza, dunque, rispetto ad un andamento virtuoso che proseguiva da anni. Preoccupa anche il numero di infortuni mortali: da gennaio a maggio le vittime sono state sei (lo stesso numero registrato nel 2015) con 4 casi che si sono verificati sul posto di lavoro e 2 in itinere.
Non cala, quindi, il numero delle morti bianche mentre in lieve flessione risultano le malattie professionali con 755 denunce al 31 maggio contro le 778 del 2015. Il quadro è stato tracciato da Cgil, Cisl e Uil in occasione dell'assemblea regionale dei delegati che si è svolta ieri a Palmanova. Presente anche il direttore dell'Inail Fvg Fabio Lo Faro.
«La recrudescenza degli infortuni - osservano Mauro Franzolini con Orietta Olivo (Cgil) e Alberto Monticco (Cisl) - è sicuramente correlata alla crescita della precarietà, sotto forma di contratti a tempo determinato e in particolare di voucher». «È soprattutto l'abnorme crescita di questi ultimi - puntualizzano - il fattore cui guardiamo con maggiore preoccupazione, sia sotto il profilo della violazione dei diritti contrattuali e contributivi, sia per la minore attenzione alla sicurezza che caratterizza questa forma estrema di contratto a termine, di cui è indispensabile una revisione per contrastarne l'evidente abuso».
Nel caso dell'artigianato, sindacati e aziende, sotto l'ombrello unico dell'Ebiart, hanno creato una rete di rappresentanti territoriali della sicurezza (Rlst) per ovviare alla carenza di queste figure nelle piccole e micro-aziende (oltre 1.700 per un totale di 5mila lavoratori coinvolti).
Elisabetta Batic
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