«Servizio a rischio in alcuni territori»

Mercoledì 26 Aprile 2017
«Servizio a rischio in alcuni territori»
A due settimane dalla chiusura dell'ufficio preposto al ritiro di raccomandate e pacchi postali continuano i disagi per gli utenti. In particolare si registrano lamentele sui ritardi e sugli orari degli uffici (prima il ritiro della corrispondenza non consegnata a casa era possibile anche fino alle 18) dove ora i cittadini devono ritirare le loro raccomandate o i loro pacchi. Ritardi anche di sei, sette giorni. Ritardi dovuti, in particolare, al fatto che la corrispondenza che non può essere lasciata nelle buche delle lettere a domicilio deve essere destinata all'ufficio postale più vicino al luogo di residenza del cliente. Inoltre - questa circostanza è stata segnalata da moltissime persone residenti a Pordenone - nell'avviso lasciato dal portalettere risulta esserci ancora stampata l'indicazione per il ritiro nel vecchio ufficio inesitate di via Dante (chiuso già da due settimane) salvo un'aggiunta a penna o a matita dell'ufficio postale più vicino.
I disagi maggiori non si registrano però in città. È dalle zone periferiche, in particolare le aree pedemontane e montane, che arrivano le segnalazioni delle situazioni più pesanti. Ci sono infatti aree della provincia in cui il portalettere, dopo avere svolto il proprio giro, è costretto a recarsi magari in un ufficio postale di un'altra vallata (dove il destinatario dovrà recarsi) per portare le raccomandate e i pacchi non consegnati a domicilio. «È evidente - sottolinea Gianfranco Parziale, sindacalista provinciale di Cisl Poste - che si tratta di un provvedimento raffazzonato che non ha tenuto conto dei disagi che comporta. Togliere un servizio senza pensare a un'alternativa non può che creare disagi a chi lavora e a chi ha diritto a un servizio che pur resta universalistico come quello postale».
Ma c'è anche un'altra situazione che preoccupa molto rispetto alla garanzia del servizio nei prossimi mesi. All'inizio di giugno - e fino a settembre - scatterà come ogni anno il piano di chiusure estive di un elevato numero di sportelli postale nell'intero territorio provinciale. Molti saranno gli uffici chiusi almeno un paio di volte la settimana. Ma quest'anno il piano estivo dovrà misurarsi - ed è la prima volta che accade - con le riforme dell'ultimo anno: in primis la consegna a giorni alterni oltre alla chiusura di alcuni servizi come quello delle raccomandate. Insomma, c'è da attendersi una somma di disagi: ai ritardi della consegna a giorni alterni da giugno si aggiungeranno quelli dovuti ai tagli nelle aperture degli uffici. Un estate che per gli addetti di Poste e per tutti gli utenti non si annuncia per nulla facile.
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