POZZUOLO - (E.B.) Stanziare i fondi necessari per garantire gli scavi a Kirov e recuperare le spoglie che potrebbe ospitare il Sacrario di Cargnacco dove riposano i corpi dei Caduti italiani in Russia. La Regione è pronta a fare la propria parte: la presidente Debora Serracchiani ha scritto al ministro Roberta Pinotti affinché il Governo metta in campo tutte le azioni necessarie per portare l'opinione pubblica italiana a conoscenza dell'esito dei primi scavi di Kirov «nella speranza che il ritrovamento possa dare la possibilità ad alcuni connazionali di conoscere almeno il luogo di sepoltura del proprio caro». Nei pressi della città russa è stata ritrovata una fossa comune che potrebbe contenere i resti di moltissimi soldati italiani, tedeschi e ungheresi uccisi o scomparsi soprattutto tra il dicembre 1942 e il gennaio 1943. La Regione auspica che, come previsto dai trattati internazionali stipulati prima con l'Urss e poi con la Russia, l'Italia e gli altri Paesi interessati possano reperire e stanziare le risorse necessarie a procedere con una campagna di scavi che potrebbe prendere il via nella primavera del 2017. «Un passaggio ineludibile - ha detto Serracchiani - per ritrovare i segni della presenza dei Caduti italiani ed eventualmente riconoscere qualcuno dei nostri per riportarne i poveri resti a Cargnacco». Sono oltre 50mila i soldati italiani dell'Armir mai tornati dalla steppa russa e dai campi di prigionia: fra questi 5mila friulani e almeno 1.300 triestini, istriani fiumani e dalmati.(((batice)))
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