Robot chirurgo in pensione dopo il boom

Lunedì 25 Luglio 2016 di Il budget per la sostituzione del "Da Vinci" sfiora i 3 milioni. Udine era centro d'avanguardia
Robot in pensione o in vacanza prolungata? All'Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine si sta ragionando sull'eventuale reintroduzione della chirurgia robotica, abbandonata due anni fa o, meglio, sacrificata per esigenze di bilancio. Quando Da Vinci (questo il suo nome) fece il suo ingresso all'allora ospedale, portò in pochi anni l'azienda udinese a essere classificata nel tra i migliori centri di chirurgia robotica per diverse specialità: chirurgia generale, cardiochirurgia, chirurgia toracica, urologia. Il robot fu acquistato nel 2001 per 1.500.000 euro. Dopo i primi anni, però, tanto per esigenze economiche, quanto logistiche, la chirurgia robotica ha visto diminuire il numero di interventi, passati dagli 82 del 2012 di cui 70 in urologia, 1 in chirurgia generale e 11 in chirurgia toracica ai 48 del 2013, di cui 41 in Urologia e 7 in chirurgia toracica. La clinica urologica è certamente quella che più di tutte si è avvalsa di Da Vinci e nel 2012 ha tagliato il traguardo dei 100 interventi in due anni. Per quanto riguarda la chirurgia toracica, invece, gli interventi erano limitati ad alcune patologie tumorali benigne del mediastino con la possibilità di utilizzo del robot anche per tumori maligni periferici di dimensioni non superiori ai 4, 5 centimetri, ma per questo sarebbe servito un nuovo robot. Quello attuale, infatti, è un modello già superato e fuori produzione, quindi non utilizzabile.
Un nuovo robot costerebbe 2,8 milioni di euro, una cifra che si scontra con le croniche necessità di far quadrare i conti. «Stiamo facendo delle valutazioni» conferma il direttore generale dell'Azienda, Mauro Delendi. Sui due piatti della bilancia ci sono da una parte i costi legati quasi unicamente all'acquisto di un nuovo robot, dato che per la formazione del personale non ci sono costi diretti aggiuntivi, anche se l'addestramento specifico richiede presumibilmente una curva di apprendimento piuttosto lunga per i chirurghi meno avvezzi con la probabile necessità di affiancamento con chirurghi esperti. Quanto ai costi per gli interventi, si stima che per un'attività di circa 100 procedure all'anno il costo d'uso a procedura sia di 7-8.000 euro. Dall'altra parte ci sono i vantaggi e le attuali potenzialità. I nuovi modelli rilasciati sul mercato, infatti, dispongono di 4 bracci robotici i cui manipolatori non hanno limitazione di movimento riducendo al minimo i tempi di riposizionamento per l'avanzamento dell'intervento, con una perfetta visione tridimensionale con ingrandimento. La minor invasività e l'estrema precisione hanno ricadute positive quali il minor sanguinamento, il più breve decorso post chirurgico e quindi minor periodo di degenza.
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