Protezione civile, i ribelli invadono piazza Oberdan

Domenica 23 Ottobre 2016
TRIESTE - Una falange d'attacco. Per dar vita anche fisicamente a un vero e proprio assedio. È quanto intendono organizzare martedì a Trieste, sotto il palazzo del Consiglio regionale in piazza Oberdan, i sindaci ribelli che hanno ingaggiato la guerra contro l'introduzione delle Unioni territoriali. Un assedio fatto di parecchie decine di mezzi di protezione civile con relativi volontari.
Hanno firmato una sorta di armistizio, è vero, con l'assessore regionale Paolo Panontin e la Giunta tutta. Tuttavia in questi giorni si è aperto un nuovo fronte di belligeranza: l'attribuzione con delibera del 7 ottobre scorso di risorse per oltre 3,776 milioni di euro per i Gruppi comunali di protezione civile non già ai Comuni per l'appunto ma alle Unioni territoriali, tagliando fuori di fatto quei Comuni - i ribelli per l'appunto - che non hanno accettato le aggregazioni. Un atto di «arroganza intollerabile», sentenziano i ribelli.
Panontin, per le vie brevi, ha annunciato che intende integrare la norma per non lasciare i ribelli a bocca asciutta, mentre il centrodestra ha volentieri affondato la lama nel burro della polemica, parlando - come ha fatto il capogruppo forzista in Consiglio, Riccardo Riccardi - di scelte compiute sulla pelle, anzi sulla sicurezza materiale dei cittadini.
Ma le parole volano, replicano taglienti i ribelli con in testa Mauro Zanin di Talmassons, Pierluigi Molinaro di Forgaria e Carlantoni di Tarvisio. E allora si formerà una colonna di mezzi da far convergere, invadendola rapidamente, su piazza Oberdan previo sostanziale blocco del traffico triestino che già di per sé non è l'immagine plastica della semplicità. «Delle due l'una», tuona Zanin: «O Panontin ritira subito la delibera, oppure deve dimettersi». Suona come ultimatum. E la storia recente insegna quanto poco possa albergare in cima ai desideri della presidente Debora Serracchiani andare allo scontro con il territorio, sia pure guidato in prevalenza da esponenti dello schieramento politico avverso, quando già all'orizzonte si stagliano le urne elettorali regionali della primavera 2018. «Se non trattano tutti allo stesso modo su un fronte così delicato come la protezione civile - aggiunge il sindaco Zanin - tanto vale che restituiamo alla Regione tutti i mezzi».

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