«Profughi costretti a vivere con i topi»

Sabato 21 Gennaio 2017
«Profughi costretti a vivere con i topi»
Tre denunce alla Procura e ripetute segnalazioni agli organismi competenti dall'inizio dell'anno a oggi, ma 14 richiedenti asilo continuano a vivere fra i topi in una casa al Dandolo, con gravi rischi sanitari non solamente per loro. E' la denuncia della Rete solidale, che segnala una situazione di grave degrado in un alloggio gestito da una cooperativa che ha sede fuori regione. La scoperta è stata fatta casualmente da Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi il primo giorno dell'anno: Un'abitazione in aperta campagna nella quale vivono 14 persone - è il loro racconto -, con numerosi e diffusi nidi di topo al piano terra e nei due piani della casa, che con le loro deiezioni avevano contaminato le farine, il riso e gli altri generi alimentari, rosicchiato lenzuola e maglie, defecato all'interno delle valige e fra la biancheria intima. Iniziano segnalazioni e denunce, che Fornasir e Franchi elencano: il 3 gennaio un incontro con il presidente della cooperativa capofila Nuovi vicini, al cui ufficio legale viene inviata una segnalazione inoltrata anche alla Prefettura, alla cooperativa interessata e alla cooperativa Noncello, presente all'incontro. L'8 gennaio una denuncia in Procura e, a seguire, una segnalazione all'Ufficio igiene dell'Aas5, ma nei giorni successivi - spiegano - si viene a conoscenza che, senza incarico della Prefettura, l'Ufficio igiene non può promuovere una derattizzazione. Il 10 gennaio viene depositata una seconda denuncia in Procura, mentre dal giorno successivo la cooperativa che gestisce l'alloggio incarica una ditta privata della derattizzazione: il risultato, secondo i volontari, sono topi avvelenati che vanno a morire dentro i cibi. Seguono una richiesta di intervento ai Carabinieri e una terza denuncia in Procura, ancora con foto e video di topi ed escrementi in tutti i locali della casa e di un topo che risale lungo la gamba di un ragazzo che dorme. All'inizio della settimana, ulteriori segnalazioni arrivano da un medico di base di Maniago, Isabella Milan, alla quale si rivolgono alcuni dei richiedenti asilo per malesseri di vario tipo: Sono più di trenta le malattie che possono essere veicolate dai topi - spiega -. Può verificarsi un problema sanitario non solamente per gli ospiti della casa, ma anche per le persone che vengono in contatto con loro. A oggi - concludono i volontari -, non risulta che siano stati presi provvedimenti seri a tutela della salute dei 14 rifugiati. I cibi continuano a essere contaminati e vari ragazzi lamentano malesseri. Non risulta neppure che siano stati sottoposti a profilassi o indagine clinica. Temiamo inoltre ritorsioni nei loro confronti per aver segnalato questa situazione, e siamo pronti a denunciarle.
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