Popolare Vicenza e Veneto Banca I risparmiatori fanno fronte comune

Domenica 19 Febbraio 2017
Si sono presentati in 250 ieri mattina all'Auditorium Zotti. Risparmiatori arrabbiati e preoccupati per lo scandalo bancario che ha travolto Popolare Vicenza e Veneto Banca. Rappresentavano gli oltre 400 risparmiatori pordenonesi, perlopiù della Bassa, che temono per le loro azioni attualmente diventate illiquide e che si sono rivolti alla Federconsumatori provinciale per cercare di salvare qualcosa.
È stato detto e ripetuto in sala: tantissimi i casi di risparmiatori che hanno messo il loro gruzzoletto nelle mani della banca di fiducia che li ha investiti in azioni non quotate in Borsa, spesso a loro insaputa o sottoscritte solo per ottenere un prestito o un mutuo e il cui valore si è polverizzato.
«Il dramma di Popolare Vicenza e Veneto Banca è sempre più collettivo - ha spiegato per la Federconsumatori, il consulente Gianni Zorzi -: determinante è procedere uniti con le nostre azioni di diffida e tutela già avviate».
Nel frattempo Popolare Vicenza e Veneto Banca hanno fatto la propria mossa: 9 euro ad azione ai soci Bpvi e il 15% della perdita teorica subita dai soci di Veneto Banca. Peggio è andata per i più fedeli: chi ha sottoscritto gli investimenti prima del 2007 si vede tagliare i rimborsi. C'è tempo fino al 15 marzo per decidere, ma ieri l'avvocato Barbara Puschiasis, responsabile della Consulta giuridica nazionale di Federconsumatori, l'ha ribadito: «Accettando, il singolo azionista rinuncia ad ogni azione nei confronti dell'istituto e dei suoi amministratori e dipendenti e dunque anche alla costituzione di parte civile nel futuro procedimento penale».
Poi rimarca: «Puntiamo al protocollo di conciliazione, ma dobbiamo essere tutti uniti: il 10% di ristoro è una percentuale assurda».
L'invito di Federconsumatori è di non firmare e procedere invece con una diffida alle Popolari venete per fermare i tempi della prescrizione. Poi si potrà chiedere un risarcimento danni costituendosi parte civile attraverso Federconsumatori.
Un'assemblea quella di ieri lunga e partecipata nel finale, con animi a volti accesi. Tanti i casi drammatici: dal risparmiatore che ha comprato migliaia di azioni dal 2006 di Veneto Banca per 190 mila euro investiti e che con la transazione riavrebbe indietro appena 4.500 euro. E poi tante domande in sala senza risposte: «Le due banche dove hanno buttati i nostri soldi?»; «La magistratura dov'è?»; «Com'è possibile che Banca d'Italia e Consob non si siano accorti di nulla?». C'è chi ricorda infine che «la situazione è un dramma per tanti di noi e c'è chi è arrivato a togliersi la vita per la disperazione di aver perso tutto».
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