Permessi truffa, ipotesi di risarcimento

Venerdì 28 Aprile 2017
PORDENONE - Reintegrato dal giudice del lavoro, dopo un licenziamento senza preavviso legato a una condanna per truffa aggravata ai danni della Provincia di Pordenone, il geometra Michel Del Toso, 61 anni, di Paludea ma domiciliato a Spilimbergo, combatte la sua battaglia giudiziaria in Corte d'appello. In primo grado era stato condannato dal Tribunale di Pordenone a 1 anno e 9 mesi di reclusione, oltre a 1.250 euro di multa. Alla Provincia, che si era costituita parte civile e chiedeva un risarcimento di 102 mila euro tra stipendi, danni di servizio e d'immagine, era stata riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva di 30 mila euro. In Appello all'ente pubblico si è sostituita la Regione, ieri rappresentata dall'avvocato Mauro Cossina. Il Servizio Gestione amministrativa della rete stradale, infatti, non è più di competenza della Provincia. La novità, in questa complessa vicenda di ricorsi e controricorsi, è che l'udienza è stata rinviata per valutare la possibilità di un risarcimento.
A Del Toso si contestava di aver usufruito di 410 giornate di congedo straordinario retribuito, pari a 55 mila euro, per stare accanto alla mamma invalida. In realtà la madre viveva a Varmo (Udine) ed era assistita dal fratello. Secondo il Tribunale, Del Toso avrebbe usufruito indebitamente di quei permessi. Dello stesso avviso è stata la Corte dei conti, che nel 2015 ha deciso che il dipendente pubblico dovrà pagare 70 mila euro alla Provincia di Pordenone a titolo di risarcimento per i danni erariali patiti dall'ente. La sentenza è stata appellata dagli avvocati Roberto Lombardini e Luigi Locatello ed il ricorso è tuttora pendente a Roma.
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