Nuovo incarico per l'investigatore dell'omicidio Pedron

Venerdì 19 Agosto 2016
PORDENONE - (c.a.) Da qualche settimana c'è l'ex dirigente della Squadra Mobile di Pordenone a capo dei sessanta uomini che lavorano all'Ufficio prevenzione e sicurezza pubblica della Questura di Treviso. Il vicequestore aggiunto Massimo Olivotto ha lasciato dopo quasi 16 anni Pordenone. Originario di Polcenigo e laureato in Giurisprudenza, è stato per 15 anni il capo della Squadra Mobile di Pordenone, firmando assieme ai suoi investigatori importanti operazioni: droga, prostituzione, truffe e tante rapine. Dall'inizio dell'anno dirigeva uno tra gli Uffici più delicati della Questura: quello dell'Immigrazione, particolarmente sotto pressione per l'imponente flusso di profughi che interessa anche la provincia di Pordenone.
Il suo nome era stato indicato nella lista dei papabili successori del comandante della Polizia municipale di Pordenone, Arrigo Buranel, che in autunno lascia l'incarico. Ma all'inizio di agosto Olivotto si è trasferito in sordina a Treviso, dove ha preso il posto del dirigente della Squadra Volante, Vincenzo Resta. Un incarico impegnativo, in una provincia particolarmente segnata dalla criminalità. Il suo nome resterà legato a uno degli omicidi che più hanno segnato la città di Pordenone: l'uccisione di Annalaura Pedron, la giovane che nel febbraio del 1988 fu strangolata mentre faceva da babysitter a un bambino. Nel 2007 il cold case fu riaperto e, grazie al test del Dna, la Squadra Mobile di Olivotto riuscì portare a processo David Rosset, poi assolto perchè immaturo all'epoca dei fatti.
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