Non basta una manata per l'accusa di rapina, assolto

Venerdì 22 Settembre 2017
Non basta una manata per l'accusa di rapina, assolto
PORDENONE - Non basta urtare una persona per essere accusati di rapina impropria. Che la sera del 4 ottobre 2015 Roland Lika, 22 anni, residente a Fontanafredda, per scappare avesse spintonato in discoteca la sorella della derubata, non è stato provato al processo. È per questo che ieri il giudice Licia Consuelo Marino lo ha assolto con la formula del dubbio. Assolto anche il coimputato, Anxhelo Sadushi, 25enne di Fontanafredda che doveva rispondere di favoreggiamento. Era accusato di aver aiutato l'amico a sottrarsi alle ricerche dei carabinieri, intervenuti su richiesta della vittima, una ragazza di Casarsa. Aveva caricato Lika in auto e si era allontanato. Difeso dall'avvocato Valter Buttignol, ha dimostrato che non era presente nel momento in cui l'amico aveva avuto un contrasto in discoteca. Quando si accorse che era successo qualcosa, tornò indietro per chiarire tutto.
Quella sera alla discoteca Opium Club di Zoppola sparì la borsetta di una ragazza che era andata a ballare con gli amici. Dentro c'erano un cellulare, il mazzo di chiavi di un'auto e un portafoglio con circa 70 euro in contanti. Vittima e amici sospettarono di Lika perchè poco prima era seduto vicino a loro. I ragazzi lo affrontarono. Secondo l'accusa, Lika gettò a terra il cellulare rubato e spintonò la sorella della derubata. Ma lo spintone, da quanto emerso dalle testimonianze raccolte al processo, era soltanto una manata che, come sottolineato dall'avvocato Guido Galletti, non può essere considerata un atto di violenza teso ad assicurarsi fuga e impunità.
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