Metropolitana leggera dalla Bassa a Gemona

Sabato 2 Luglio 2016
Il futuro di Udine e di buona parte del territorio attorno alla città passa attraverso una nuova concezione della mobilità, con lo sviluppo massiccio di metropolitane leggere in connessione con il capoluogo e con il Friuli policentrico che ha in San Daniele, Gemona, Cividale, Palmanova-Cervignano i suoi snodi. La viabilità in città non può essere più pensata restando dentro le mura cittadine: una pianificazione in grado di reggere alle sfide del prossimo futuro deve ragionare almeno su una popolazione di 400mila abitanti in un raggio di 80 chilometri. Ed è entro quel cerchio che si trovano i poli con cui tessere la rete. Ecco il sogno piuttosto reale presentato ieri a Udine nell'ambito di Conoscenza in festa dal Tavolo di coordinamento e degli esperti che è stato avviato all'interno di Friuli Future Forum, su idea della Camera di Commercio di Udine. «Udine 2024-Muoversi nella città futura, mobilità e integrazione tra aree economiche interne ed esterne della città futura», è stato il punto su cui hanno ragionato il sindaco Furio Honsell, il presidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo, il rettore De Toni, il presidente della Fondazione Crup Lionello D'Agostini e l'architetto Alessandro Verona che ha presentato il progetto di questa nuova mobilità.
Molto esiste già, qualcos'altro si può recuperare, alcuni tratti bisogna realizzarli. Ma l'importante è avere chiara la mappa e non perdere un'occasione considerata «unica, irripetibile», ovvero il raddoppio della circonvallazione ferroviaria a Udine con l'investimento di 80 milioni da parte delle ferrovie e tante aree che saranno dismesse e quindi potranno essere ripensate. Nel particolare, il recupero degli scali ferroviari e l'attraversamento ferroviario di viale Trieste dismessi potrebbero dar luogo a corridoi verdi di connessione nella città e tra il parco del Cormor a Ovest e il parco del Torre a Est. Per la metropolitana leggera, estensione della Cividale-Udine fino alla Fiera e a San Daniele (recuperando il tracciato del vecchio tram attivo fino agli anni Cinquanta); un collegamento Gemona-Udine-Palmanova-Cervignano e, passando dalla stazione ferroviaria, un collegamento che da via Aquileia porti all'ospedale per sostituire la linea 1 del bus, cioè la più trafficata. «A Udine ogni giorno entrano 25mila mezzi privati più tutte le corriere - ha ricordato Honsell -. Va apprezzata una visione coraggiosa per la mobilità del futuro».
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