Matrimonio annullato Ora deciderà il vescovo

Martedì 1 Marzo 2016
Sono mediamente 230 le coppie di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige che ogni anno si rivolgono al Tribunale Ecclesiastico Regionale (Ter) del Triveneto per chiedere la nullità del matrimonio. Un numero esiguo rispetto a quello dei fedeli che stanno vivendo questa situazione e verso i quali si rivolgono le novità introdotte da Papa Francesco con la riforma Motu proprio Mitis Iudex Dominu Jesus. Modificazioni nell'ottica della semplificazione e della riduzione dei tempi che aboliscono il grado di appello nel processo ordinario (i cui tempi potrebbero accorciarsi e passare dai massimo tre anni fino all'anno e mezzo), ma soprattutto che introducono il nuovo processo breve. Si tratta di una possibilità nel caso esistano alcune precondizioni (il consenso di entrambi i coniugi, l'evidenza della prova di nullità) spiegata ieri a Pordenone dal professore Manuel Jesus Arroba Conde, Ordinario di Diritto Processuale Canonico alla Pontificia Università Lateranense, Giudice del Vicariato di Roma, padre sinodale al Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, consultore di Papa Francesco per la redazione delle recenti modifiche del processo matrimoniale canonico. Arroba Conde è intervenuto ieri pomeriggio all'Auditorium della Regione in occasione della conferenza patrocinata dall'Ordine degli Avvocati e dalla Scuola Forense di Pordenone. Durante il processo di nullità viene accertato se il matrimonio sia stato celebrato secondo le norme della Chiesa. A richiederlo sono poche coppie rispetto al numero di fedeli: «Circa massimo 230 all'anno nel Triveneto» spiega Carla Panizzi, avvocato del foro di Pordenone e avvocato Ecclesiastico che ieri ha introdotto l'incontro - La riforma contribuirà ad avvicinare le persone a questo istituto aumentandone il grado di fiducia, nell'ottica che il Tribunale non mira a giudicare le persone ma a comprendere e fare chiarezza". Arroba Conde ha dato indicazioni sugli aspetti sostanziali e processuali della riforma il cui obiettivo è coniugare la misericordia verso persone in difficoltà matrimoniale assicurando la correttezza del processo e del diritto, senza il compromesso di una semplificazione o di «sconti» teoretici (la nullità del matrimonio richiede precise condizioni), assicurando però ai fedeli il diritto ad avere un esito processuale in tempi brevi. Tra le novità il fatto che per il processo breve sarà possibile rivolgersi al Vescovo della diocesi e non al Tribunale Ecclesiastico Regionale.
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