Mare e laguna invasi dalla "Mneniopsis"

Lunedì 26 Settembre 2016 di Innocua per l'uomo, temibile per la pesca
UDINE - Le acque costiere del Friuli Venezia Giulia, così come quelle lagunari, sono interessate da un fenomeno senza precedenti che rischia di avere effetti devastanti per il settore ittico. Un piccolo organismo, la Mneniopsis, che appartiene alla specie degli Ctenofori, già segnalata intorno al 2010 dagli sloveni, ha colonizzato l'Adriatico con una sciamatura senza precedenti, attentamente monitorata dalle Agenzie per la protezione dell'ambiente del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e dell'Emilia, dall'Istituto di biologia di Pirano e dall'Ogs.
«Si tratta di organismi alieni, non tipici dell'Adriatico, dove potrebbero essere giunti trasportati dal traffico marittimo, con l'acqua di sentina delle navi, trovando un ambiente favorevole alla riproduzione. Sono innocui per gli esseri umani, simili a medusette senza tentacoli - premette la biologa marina Paola Del Negro, dell'Ogs di Trieste - , il problema è che sono molto voraci. Si nutrono di plancton e anche di larve di pesci. Nel Mar Nero, una decina di anni fa, produssero inconvenienti molto seri». Difficile dire, spiega la ricercatrice, quale sia stato l'innesco di questa esplosione, capire se si sia trattato di una progressiva colonizzazione o di una nuova importazione consistente favorita magari dalle condizioni climatiche: quest'estate, pur senza picchi particolari, le temperature dell'acqua si sono mantenute elevate a lungo. Ed è arduo anche prevedere l'evoluzione che avrà la presenza di questa specie. Il fenomeno potrà ripetersi? La speranza è che i predatori naturali, come le stesse meduse, possano arginare il fenomeno che viene studiato anche sotto il profilo genetico. In alcune zone la presenza di questi esserini gelatinosi del diametro di qualche centimetro, fino a una decina, è più consistente sotto l'influsso delle correnti. «Le informazioni che ci vengono fornite dai pescatori sono preziose» sottolinea la Del Negro. Sui mitili Mneniopsis non ha effetti nocivi, resta da capire se potrà essere utilizzato da essi come cibo.
Patrizia Disnan

© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci