Liti in famiglia e rumore, record di chiamate

Sabato 19 Agosto 2017
Liti in famiglia e rumore, record di chiamate
Il periodo climatico, si sa, è particolare e riprendendo un vecchio adagio si potrebbe anche affermare che il caldo dà alla testa. E non c'è età che tenga anche se gli anziani, statisticamente parlando, sono i soggetti più a rischio. Le temperature bollenti di quest'estate hanno diminuito sensibilmente il grado di tolleranza, soprattutto per quanto riguarda la convivenza con i vicini di casa rumorosi. Anche se non mancano le liti in famiglia che, con una certa frequenza, richiedono l'intervento delle forze di polizia e Carabinieri. Sono parecchi dall'inizio dell'estate gli episodi che alla fine sono sfociati con una telefonata al 112 o alla polizia locale. Dal Comando provinciale dei carabinieri fanno sapere che «la media degli interventi è in aumento». Almeno una dozzina a settimana. E solo ai Carabinieri. Quando militari e agenti intervengono sul posto, nella maggior parte dei casi è ancora in corso la lite. E i toni sono accesi. Gli operatori valutano se di fronte hanno una situazione nuova oppure già conosciuta e, dopo aver riportato la calma, invitano i litiganti a formalizzare la querela di parte. Una segnalazione, anche in assenza di denuncia, viene comunque sempre fatta almeno per quanto riguarda i carabinieri alla stazione locale. I casi sono dei più disparati e denotano come chi risiede nella Destra Tagliamento non ami troppo la confusione e gli odori molesti. Specialmente nel periodo estivo. Si va da chi si lamenta per il rumore provocato dalla musica o dal rasaerba del vicino, a chi perde la pazienza per gli schiamazzi provocati da alcuni ragazzini. Nella lunga lista sono inclusi il cane che abbaia troppo spesso senza distinzione tra giorno e notte, il volume della televisione troppo alto e la siepe - che funge da parete divisoria cresciuta oltremisura. Quello tipicamente estivo può così risultare un vero e proprio viaggio nelle guerre tra vicini di casa o semplici inquilini di palazzi che, con i primi caldi, perdono le staffe e chiedono l'intervento delle forze di polizia. Il dato è approssimativo ma si stima che nel Friuli Occidentale, a partire da giugno e sino a metà settembre, carabinieri, polizia di stato e polizia municipale vengano chiamati quotidianamente almeno tre - quattro volte al giorno volte per placare gli animi. Questa è una media ma ci sono giorni che gli interventi salgono vertiginosamente. Soprattutto nel fine settimana. Si parte con una telefonata infuocata, poi volano gli insulti e le minacce. È così che il condominio diventa sempre più spesso il paradigma di un'intolleranza cronica. Il caldo però può giocare brutti scherzi anche all'interno delle mura domestiche: ecco che aumentano i litigi tra coniugi e quelli tra genitori e figli. Nemmeno un mese fa, a San Vito al Tagliamento, i carabinieri erano intervenuti in un'abitazione dove, nel corso di un alterco, la moglie aveva minacciato il marito con un coltello da cucina. La situazione era tornata alla normalità dopo l'arrivo dei militari dell'Arma. Stessa situazione per i coniugi che, in crisi ormai da tempo, stavano per arrivare alle mani.
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