LA VITA appesa a un filo

Domenica 20 Agosto 2017
Un donatore compatibile non è ancora stato trovato. I tempi stringono e quella di curare una bambina di appena tre anni, affetta da una rarissima forma di leucemia che colpisce uno o due bambini su un milione sta diventato una lotta durissima contro il tempo. Papà e mamma della piccola, Fabio P. e Sabina U. , hanno lanciato un appello. «Salvate nostra figlia: basta un semplice prelievo del sangue o della saliva per capire se si può essere donatori di midollo compatibili». Sono state molte le persone, da tutta Italia, che si sono rese disponibili ad aiutare la bambina. Tuttavia non è facile trovare l'angelo che le potrebbe dare una speranza di vita: si stima che esista un donatore (compatibile) ogni 100mila persone. Difficile ma non impossibile. Papà e mamma sperano nel miracolo. La loro figlioletta ha appena concluso il terzo ciclo di chemioterapia in una struttura ospedaliera del Centro Italia. Il primo non aveva dato alcun risultato, il secondo aveva sortito effetti migliori, ma successivamente nella piccola si era verificata una ricaduta. Il terzo ha messo a dura prova il suo corpicino già debilitato. Ora si attendono gli esiti. «È una prassi sostiene il padre propedeutica al trapianto. Sarebbe tuttavia inutile che i cicli facessero effetto se poi non si trovasse un donatore». Da qui l'appello di contattare l'Admo allo 0239000855 o il Centro trasfusionale di Pordenone allo 0434399924. «La vita di mia figlia potrebbe essere appesa ad un filo», sono state queste le parole di papà Fabio chiedendo a quante più persone possibili di sottoporsi alla verifica di compatibilità.
Il calvario era cominciato circa tre mesi e mezzo fa. La piccola, all'improvviso, aveva cominciato a non magiare più e la febbre era sempre molto alta. I medici, dopo qualche tentennamento, avevano deciso di sottoporla agli accertamenti del caso e il responso era stato agghiacciante: le era stata diagnosticata la leucemia mielomonocitica infantile. In Italia ci sono pochissimi casi. Nei mesi scorsi i genitori, colpiti da uno sconforto totale, avevano deciso di tentare il tutto per tutto e di pubblicare un post su Facebook che, nel giro di appena due giorni, aveva totalizzato migliaia tra condivisioni. Nel messaggio, in particolare, il papà aveva lanciato un appello: «Sto cercando urgentemente un donatore di midollo osseo: se conoscete qualche persona disposta ad un'eventuale donazione (deve avere al massimo 35 anni) contattate l'Admo o il più vicino punto Avis. Grazie a tutti quelli che si muoveranno per cercare di far sorridere ancora mia figlia». Il messaggio si era diffuso a macchia di leopardo e nel giro di poche ore erano arrivate sul telefonino del padre centinaia tra messaggi e chiamate. La bella notizia era che c'erano diverse di persone disposte a donare il proprio midollo. «Sono rimasto sorpreso dalla solidarietà delle persone e dalla loro disponibilità ad aiutare me, mia moglie ma soprattutto la nostra figlioletta. I medici non si sbilanciano e dicono che, una volta trovata la persona compatibile, c'è il 50% della possibilità che l'intervento riesca. Non ci resta che pregare e sperare che tutto vada bene». Tuttavia al momento non è stato ancora trovato un donatore compatibile. Da qui il nuovo appello.

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