La Cavarzerani scoppia Trasferiti 300 profughi

Mercoledì 24 Agosto 2016
Via in 72 ore 300 richiedenti asilo dalla ex caserma "Cavarzerani" di Udine. E il "popolo" dei richiedenti asilo ospitati nella struttura di via Cividale si riduce. Ma resta l'incognita. Quanti ne arrivano ogni giorno dal confine italo-austriaco? Sono tanti, ed entrano coi treni, nel territorio italiano, attraverso il Friuli Venezia Giulia, dalla provincia di Udine, nel Tarvisiano, in maniera ininterrotta. Da mesi. La media giornaliera di persone, delle più diverse etnie, che, di fatto, si consegnano alle autorità locali, che siano polizia o carabinieri, o anche Guardia di finanza, è di quindici persone al giorno. Quattrocentocinquanta irregolari in trenta giorni. Un numero esorbitante. È Udine, tra la "Cavarzerani" e la "Friuli", scoppiano. Nella serata di ieri un nuovo dissidio, per liti tra ospiti della Croce Rossa, per ubriachezza, poi conclusasi per il meglio ma col timore che potesse scoppiare una nuova rissa all'interno di quella che è diventata, per la "Cavarzerani", una "città nella città", con le sue regole, i suoi modi, le sue culture, i suoi "giri". Adesso un po' se ne stanno andando: ieri mattina 50, per lo più pachistani, sono partiti alla volta di Venezia-Marghera, dove sono stati accolti nei pressi di un centro commerciale e, da lì, smistati nei centri di accoglienza del Veneto; 40 sono stati dirottati a Torino, 10 in Val d'Aosta. Alcuni gruppi, è chiarissimo, fanno resistenza per rimanere a Udine. Tanto che c'è la paura che scappino, per non essere "trasbordati" in altre regioni d'Italia. Ma ormai è deciso: con il coordinamento della Prefettura di Udine, e il supporto operativo di carabinieri, polizia, Guardia di finanza, polizia locale e le altre forze dell'ordine, in 300 lasceranno Udine. Ma se la media degli ingressi mensili dal valico tarvisiano è di 450 persone - per le sole persone intercettate e identificate -, quanto tempo starà la "Cavarzerani" a riaffollarsi di nuovo? L'idea è quella di creare dei centri di accoglienza nei paesi più popolosi della provincia, per alleggerire il capoluogo friulano. Ma, a oggi, a eccezione del "Green Hotel" di Magnano, per i soli minori, non c'è alcun tipo di accordo stilato sui grandi numeri.
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