L'ultimo saluto a Samuele con la maglietta del Milan

CHIONS - Grande commozione ai funerali di Samuele Liut, il tredicenne morto domenica, nel reparto di Pediatria oncologica dell'ospedale di Pordenone, dopo aver lottato come un leone con la leucemia. Le esequie, onorate all'esterno della chiesa parrocchiale, sono state celebrate da don Loris Vignandel insieme agli amici sacerdoti Gastone Liut, Giacomo Tesolin e Fabrizio De Toni. Sul feretro bianco c'era la maglia numero 18 del Milan, la squadra di calcio che Simone amava, e che tra i rossoneri 2015-16 è stata indossata da capitan Montolivo. Dietro la bara i genitori, Renato e Orietta, insieme agli altri figli Elisa ed Edoardo. Centinaia le persone che hanno voluto stringersi al dolore della famiglia, nell'ideale ultimo abbraccio a Samuele: i compagni di scuola e di catechismo, le maestre, gli amici, i parenti. «Eri, sei e sarai sempre il nostro guerriero - le parole commosse dell'insegnante di catechismo -. Persona speciale, nonostante la sofferenza hai affrontato sereno la malattia. Avevi uno sguardo e un sorriso contagiosi, che non dimenticheremo mai». Samuele aveva scoperto la malattia all'improvviso, nel dicembre del 2012, con una serie di sintomi inequivocabili. Le analisi del sangue si erano subito rivelate impietose: leucemia. La sua prima battaglia era riuscito a vincerla, la seconda si è rivelata fatale.
«Nel dicembre del 2012 - ha ricordato commossa un'altra maestra - hai lasciato il tuo banco vuoto. I giorni passavano e la tua assenza si faceva sempre più insopportabile. Poi sei tornato e ogni mattina c'eri. Giocavi con entusiasmo con i tuoi compagni. Sei stato speciale, rispettoso, buono. Anzi, molto buono. Un piccolo grande maestro di vita».
C'è stato spazio anche per il ricordo dei compagni di classe: «Il solo pensiero che non sentiremo più la tua voce ci distrugge. Quel banco, che hai lasciato vuoto, ti apparterrà per sempre».
Alberto Comisso

© riproduzione riservata