L'ira di Bonato: «Il penalty? Una forzatura»

Lunedì 27 Febbraio 2017
ROMA - Sguardi torvi, camminate decise verso il pullman che avrebbe poi portato la squadra all'aereo. La telecamera la saluta solo Dusan Basta, ex sempre stimato ma pur sempre ex e quindi ieri vittorioso e felice.
Nello spogliatoio bianconero, invece, regnano rabbia e delusione, con una netta prevalenza per il primo sentimento. Il rigore fischiato da Pairetto, con la collaborazione determinante dell'addizionale Saia, non dà pace ai giocatori dell'Udinese, che a fine gara non parlano. Niente analisi di Lazio-Udinese da parte di chi è sceso in campo, è anche una scelta della società, ma è in primis la volontà dei giocatori stessi. Meglio le bocche cucite per evitare problemi peggiori.
A prendere in mano la situazione, allora, arriva il direttore sportivo Nereo Bonato. E per la prima volta anche lui perde il consueto self control: «Come società - dice a Udinese Tv - abbiamo sempre avuto grande equilibrio, ma effettivamente nell'ultimo periodo tutti gli episodi capitati durante le partite sono andati a nostro sfavore e questo fa specie. Prendiamo atto della situazione con un grande rammarico. Dobbiamo tirarci su le maniche e ripartire, ma oggi siamo arrabbiati».
Poi si va al cuore dell'episodio contestato, con il mani di Ali Adnan e il rigore trasformato da Ciro Immobile: «Stiamo discutendo di una sconfitta assolutamente non meritata sul campo - allarga le braccia Bonato -: si tratta di un episodio che definire dubbio è già un'utopia, c'è grande amarezza da parte nostra. C'erano due giocatori vicinissimi e di situazioni del genere in area di rigore ce ne sono a centinaia. Il fischio sembra davvero una forzatura da parte dell'arbitro, tant'è che in panchina avevamo inizialmente pensato ad una punizione per un retropassaggio».
E la delusione dell'Olimpico va anche oltre, perché l'Udinese per una volta non aveva demeritato: «Venivamo da due sconfitte di fila - spiega ancora Bonato - e c'era grande voglia di fare bene. In settimana avevamo lavorato benissimo e la squadra a Roma ha fatto una prestazione di grande livello, con umiltà e sacrificio. I ragazzi avevano seguìto alla perfezione ogni dettame di Gigi Delneri e perdere così è davvero un peccato. Il rigore ci ha penalizzati anche dopo il singolo episodio: volevamo approfittare dell'ingresso di Seko Fofana per infilare la Lazio nelle ripartenze una volta che la squadra di Simone Inzaghi si sarebbe scoperta per provare a vincere».
Marco Agrusti
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