L'INTERVENTO

Venerdì 26 Maggio 2017
È cosa veramente triste che quelli di Udine cerchino di portare via tutte le principali istituzioni da Pordenone. Adesso ci vogliono soffiare la Camera di Commercio e la Fiera (migliore di quella di Udine).
Quasi ogni giorno, sui quotidiani locali ci sono auto-celebrazioni sulla Marilenghe e la Patrie dal Friul.
Oggi abbiamo cose molto più importanti che stanno minando la nostra società: disoccupazione, povertà (vedi colletta alimentare), ammalati che non si possono curare, mancanza di ambulanze, pronto soccorso intasati, Polizia senza mezzi nè carburante...
La regione dà 4 milioni di euro (letto su quotidiano) per la lingua friulana: 102 comuni friulofoni su 175 totali del Fvg chiedono di avere i diritti dell'Alto Adige e la facoltà di poter eseguire esami atti a stabilire il livello di conoscenza del friulano per accedere agli incarichi pubblici.
Se è così, è a dir poco discriminante... un muro che divide (cosa brutta e pericolosa). Sono contrario a una Babele di lingue in Italia: l'idioma ufficiale sia l'italiano, poi ognuno a casa sua è libero di parlare la lingua della sua amata madre.
Perché noi di Pordenone dobbiamo pagare affinché altri abbiano benefici?
Vorrei che i politici di Pordenone si impegnassero a difendere i nostri diritti acquisiti. Ricordiamoci che la nostra provincia vanta alcune industrie ai vertici mondiali, nonché il più grande aeroporto americano in Europa.
In molti locali e uffici pubblici in zone friulofone si trovano indicazioni esclusivamente in friulano, sono esposte le bandiere dell'Autonomia Friuli e non quelle istituzionali del Friuli Venezia Giulia. Di questo mi sento offeso e quindi andrò in posti dove le indicazioni sono in italiano e le bandiere sono quelle previste dalla legge.
Di fronte a tutto questo, noi di Pordenone possiamo sentirci trattarti da Fradis?
Cesare Del Ben
Porcia

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