UDINE - (EV) C'è un nome iscritto nel registro degli indagati con le accuse di omicidio colposo, omissione di soccorso e fuga, per la morte di Mariagrazia Redavid, la 65enne investita e uccisa da un'auto pirata domenica sera ad Arta Terme. Ed è quello del 40enne tolmezzino che si è presentato dai Carabinieri del capoluogo carnico ammettendo di essere stato lui alla guida di una Golf ultimo modello. Nei suoi confronti non è stata adottata alcuna misura cautelare perché, ha spiegato il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo, l'assenza di precedenti specifici e il fatto che si sia messo a disposizione dell'autorità, facendosi interrogare prima dai Carabinieri e poi dal pm e fornendo il suo contributo per chiarire la dinamica dell'incidente ci ha indotti a ritenere che non ci fossero le esigenze. Per gli inquirenti ci sono diversi aspetti da approfondire. La Procura affiderà l'autopsia sul corpo della donna e una perizia sul mezzo sequestrato. La magistratura sta ancora valutando se eventuali comportamenti successivi all'investimento, come ad esempio la fuga e il fatto che l'auto non sia stata posta subito a disposizione delle autorità, possano essere addebitati a terzi.
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