In provincia prevista una decina di presenze

Giovedì 20 Luglio 2017
In provincia prevista una decina di presenze
PORDENONE - Profughi, ancora polemiche. Questa volta a scendere in campo è la consigliera comunale e regionale di Forza Italia, Mara Piccin. Nel mirino il pagamento delle spese mediche da parte della Regione ai ricghiedenti asilo. «Che sulla gestione e sull'accoglienza dei migranti si sia da tempo in una condizione di emergenza - attacca - se ne sono accorti anche i sassi. Gli unici ad essere arrivati tardi sono coloro che governano sia a livello nazionale che a livello regionale. Del resto la politica scellerata degli sbarchi incontrollati ed il baratto a cui è stato sottoposto il nostro Paese a livello europeo la dicono lunga sulle politiche messe in atto fino ad oggi dal Pd a livello nazionale e nella nostra Regione». Inizia in maniera dura il commento di Mara Piccin sulla situazione che sta mettendo a dura prova il nostro Paese, ma anche i Comuni della regione e della provincia.
Poi l'affondo. Ora apprendiamo che sono in arrivo o sono già arrivati, non si sa bene altri 50 migranti nella nostra Regione (una decina quelli che dovrebbero arrivare in provincia di Pordenone) che già sta facendo ben oltre la sua parte. Non solo, apprendo che lo Stato ha chiesto alle Regioni di farsi carico delle spese sanitarie per i migranti. Come dire: oltre al danno la beffa».
La consigliera azzurra non ci sta: Chissà se qualcuno della giunta Serracchiani ha spiegato a Roma che noi la sanità la paghiamo con fondi nostri e che in quest'ultimo anno siamo finiti in fondo alle classifiche a livello nazionale per qualità dei servizi grazie alla splendida riforma sanitaria portata avanti con caparbietà da chi ci governa ormai da più di quattro anni. Mara Piccin chiude Presenterò subito un ordine del giorno che impegna la Presidente e la Giunta a manifestare contrarietà a tale imposizione e, visto che pare che non si possa fare nulla per fermare questi arrivi indiscriminati nella nostra Regione, a chiedere allo Stato che contemporaneamente ai migranti vengano trasferiti i fondi per la loro assistenza sanitaria.
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