In Friuli Venezia Giulia il "dopo" elezioni amministrative nel Pd sta

Martedì 21 Giugno 2016
In Friuli Venezia Giulia il "dopo" elezioni amministrative nel Pd sta mettendo in atto «verifiche interne» all'area renziana, più che scatenare una sinistra Dem per un dialogo alla pari con la vice segretario del partito nazionale nonché presidente della Regione, Debora Serracchiani.
Insomma, se resa dei conti ci sarà dopo la perdita di Trieste, Pordenone e Cordenons, cioè di tre dei quattro ballottaggi svoltisi domenica, sarà per ora tra i renziani più in vista e quelli che sin qui non hanno preteso la prima fila. Le analisi «accurate e schiette» che ha preannunciato la stessa Serracchiani subito dopo aver avuto la certezza dei risultati domenica notte cominceranno nella riunione di segreteria regionale convocata dalla segretaria Antonella Grim per giovedì 23 giugno e proseguiranno nella direzione in programma per i primi giorni di luglio, ma alcune dinamiche si sono già innescate.
Proprio sulla segreteria regionale del partito potrebbero concentrarsi le prime modifiche, nonostante Grim - molto vicina a Serracchiani ma soprattutto al capogruppo alla Camera e deputato triestino Ettore Rosato - abbia subito riconosciuto «il risultato negativo» e sia «al lavoro per correggere gli errori». La successione non sarebbe ancora ipotecata, ma non è escluso che faccia sentire la sua voce, per esempio, Francesco Martines, il sindaco di Palmanova - già capogruppo della Serracchiani in Provincia a Udine e parecchio renziano -, che ha regalato al partito in questa tornata amministrativa una delle più belle vittorie, facendo il bis con quasi il 65% delle preferenze. Da Trieste, insomma, il peso del partito potrebbe spostarsi in area friulana.
Con un occhio d'attenzione anche sul Goriziano, dove Enrico Gherghetta ormai di fatto ex presidente di una Provincia dismessa potrebbe scaldare i muscoli. Anche perché tra il 1° novembre e il 15 dicembre si voterà per le comunali di Monfalcone e a Ronchi. Qualche conto tra i renziani maturerà anche a Pordenone, con in campo il da sempre renziano e vice presidente della Regione Sergio Bolzonello. Nelle relazioni interne al Pd renziano brucia ancora quella sua dichiarazione a due giorni dal voto a Pordenone, letta come una presa di distanza dalla candidata Dem Daniela Giust.
Più in generale, nonostante il suo ruolo regionale, la città Dem ora deve fare i conti con un centrodestra mai così forte. Insomma, vista in prospettiva delle regionali 2018 questa tornata sembra aver complicato piuttosto che semplificato il quadro nel Pd. Anche perché la sinistra Dem Fvg non starà solo a guardare ciò che accade tra i renziani. «Gigantesca battuta d'arresto per il renzismo, ci attendono decisioni», ha commentato a urne ancora calde il senatore pordenonese Lodovico Sonego. E il senatore udinese Carlo Pegorer ha considerato addirittura che «la dinamica in atto in Fvg rischia di portare al confronto finale il centrodestra e il M5S», ha concluso
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