Il niqab punito spopola su internet

Venerdì 18 Novembre 2016
Il niqab punito spopola su internet
PORDENONE - La notizia del niqab punito dal Tribunale di Pordenone con un decreto penale di condanna di 30 mila euro di ammenda ha fatto il giro del mondo. È stata ripresa dai principali siti internet di quotidiani e televisioni, ma anche da siti di informazione mulsulmani o integralisti, dove l'Italia viene accusata di islamofobia.
La semplice ricerca su Google con le parole chiave niqab San Vito al Tagliamento (dove il sindaco Antonio Di Bisceglie ha interrotto il consiglio comunale dei ragazzi perchè era presenta una mamma con il volto coperto) produce 7.960 risultati. La notizia è stata rilanciata in Francia, Spagna, Gran Bretagna, India, Iran, Pakistan, Emirati Arati, Marocco e Tunisia. Ma anche Brasile e Australia. Tantissimi i commenti. In molti sono convinti che la donna abbia sbagliato: «Quando sei a Roma fai come i romani» o «Se si vive in Italia, si debbono seguire le leggi italiane». In Francia, soprattutto, è stata apprezzata la decisione del pm Federico Facchin, che ha chiesto l'emissione del decreto penale, e del gip Alberto Rossi che l'ha avallato. «Brava Italia! - dice un lettore francese - Sono musulmano, ma quel maledetto niqab le supera tutte! I cittadini dovrebbero muoversi in modo che siano identificabili!». In molti - specie in Francia - temono che dietro un volto coperto integralmente dal velo si nasconda un terrorista. Ci sono ovviamente anche i contrari, che giudicano la condanna del niqab durante le manifestazioni pubbliche un divieto «nazista» o «sionista». O comunque irrispettoso nei confronti delle donne di fede musulmana.
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