Il maxiprogetto Pramollo traballa

Martedì 27 Settembre 2016 di La presidente Serracchiani: «Stiamo valutando se permangono le condizioni per attuare l'intesa»
Prudenza e cautela. Sono queste le parole chiave che incombono sul maxi progetto del comprensorio sciistico di Pramollo-Nassfeld del valore di 82,5 milioni di euro. Un'opera, forse, fuori tempo massimo per la mole di risorse da impiegare (48 milioni dalla Regione, 6 milioni dal Land Carinzia che nonostante il dissesto finanziario e le criticità rilevate dalla Corte dei Conti ha formalizzato l'impegno in modo giuridicamente vincolante, e il resto da partner privati). L'opera è nota dal momento che se ne parla da 15 anni: collegamento a fune con cabine tra il Friuli e la Carinzia per oltre 200 chilometri di piste da discesa, 600 posti letto da realizzare a Pontebba di cui 300 a 3 stelle, 200 a 4 stelle e 100 a 5 stelle. Molti dubbi sull'attuale strategicità del progetto sono emersi durante l'audizione in Commissione consiliare, richiesta dal centrodestra, della presidente della Regione Debora Serracchiani affiancata dagli assessori Mariagrazia Santoro e dal vice Sergio Bolzonello. «Siamo nel corso di un processo amministrativo complesso - ha detto Serracchiani - ci sono stati problemi burocratici impegnativi e nel frattempo è cambiata la contabilità del bilancio regionale, le difficoltà della Carinzia ci hanno imposto di chiedere se si assumevano gli impegni presi e ora siamo in una fase molto delicata». «Occorre comprendere se ci sono le condizioni per l'attuazione oppure no di quanto sottoscritto nel 2008, stiamo discutendo - ha proseguito la presidente - sul tema delle fideiussioni ma non è venuto meno l'interesse per l'intervento». La Regione vuole dunque garanzie da parte del privato che tutelino l'investimento pubblico e finchè i nodi non saranno sciolti la strada è quella del riserbo. È stato Bolzonello a richiamare l'attenzione sui problemi di tipo meteorologico con sempre meno neve e sempre più bisogno di attrezzature adeguate oltre che maggiori scorte d'acqua e sull'infrastrutturazione alberghiera: «I prodotti devono essere sempre più competitivi in montagna nel periodo estivo». «Se la decisione fosse quella di stoppare il progetto - ha osservato Luca Ciriani (FdI) - potrebbe essere un gesto trasversale piuttosto che avventurarsi in un investimento di cui non si conoscono gli esiti, non ne faremo una battaglia politica». Per Riccardo Riccardi (Fi) il tema è il riconoscimento del pubblico interesse da parte della Giunta Serracchiani: «Stiamo ancora discutendo di quando pubblicheranno il bando di gara, i tempi devono essere certi. Il tema vero della montagna è un sistema ricettivo moderno». Critico Enzo Marsilio (Pd): «Non possiamo rischiare che gli altri poli regionali subiscano di riflesso un depauperamento». «Tanto fumo - commenta la leghista Barbara Zilli - se il progetto non è più strategico quanto costerebbe alla Regione tornare sui propri passi? Ogni giorno la montagna carnica e friulana perde servizi e risorse». «Può essere che non vi siano le condizioni per proseguire se siamo appesi alla sussistenza o meno delle fideiussioni» ha concluso Alessandro Colautti (Ncd).
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