Il bang del caccia Usa in Parlamento

Martedì 21 Febbraio 2017
Il bang del caccia Usa in Parlamento
PORDENONE - Era stata annunciata, ora è stata ufficializzata l'interrogazione parlamentare diretta a Difesa e Interni volta a chiarire circostanze (e auspicando provvedimenti) relativi al boato prodotto lo scorso 11 gennaio da un cacciabombardiere F-16 di stanza ad Aviano. A formalizzare la richiesta sono state la deputata bresciana Tatiana Basilio (componente del Movimento 5 Stelle presso la IV Commissione difesa della Camera) e la consigliera regionale pentastellata Eleonora Frattolin. Il bang supersonico, sentito distintamente in tre province (Belluno, Pordenone e Treviso) era avvenuto durante una esercitazione degli F16 della base avianese. «Periodicamente dalla Base Usaf di Aviano decollano velivoli del 31esimo Fighter Wing che, pur essendo adibiti a semplici esercitazioni, sorvolano i cieli delle cittadine antistanti, molto spesso a bassissima quota, causando rumori assordanti e generando preoccupazione e disagi nella collettività si legge nel testo - l'ultimo episodio del genere è nelle settimane scorse allorquando numerosi cittadini hanno segnalato di essere stati costretti, nei minuti di durata del volo, a tapparsi le orecchie a causa del frastuono provocato dal velivolo. Da tanti, troppi anni prosegue l'interrogazione assistiamo ad un uso disinvolto dei mezzi e dei velivoli americani nei nostri territori. Concedere l'uso di Basi militari ai nostri alleati non significa lasciare loro campo libero di poter effettuare esercitazioni e manovre in assenza di regole. Questa volta si è trattato del superamento della barriera del suono si legge ancora - ma non dimentichiamoci della strage del Cermis del febbraio 1998, allorquando un velivolo americano a bassa quota causò la morte di venti persone. I nostri cieli non possono essere oggetto di scorribande di velivoli statunitensi» conclude la deputata Basilio. «In Friuli Venezia Giulia - afferma Eleonora Frattolin - abbiamo più volte sollevato l'opportunità di ridiscutere la permanenza delle Basi militari sul nostro territorio e abbiamo posto diverse interrogazioni sulla questione, non da ultimo sulla presenza di testate nucleari, mai ricevendo effettive risposte e con la giustificazione che non è tema di competenza regionale. Ci auguriamo che interrogando direttamente il Governo non si assista al solito scarico di responsabilità».
Dario Furlan
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