Hypo, scatta il piano dei 110 licenziamenti

Giovedì 29 Settembre 2016
Comincia venerdì 7 ottobre nella sede centrale di Tavagnacco la procedura di licenziamento collettivo avviata da Hypo Alpe Adria Bank, la banca che fa capo al Governo austriaco destinata a chiudere i battenti nel 2018. Ora l'azione riguarda 110 dipendenti, sui 280 totali, quelli impiegati nella rete commerciale e nel coordinamento della stessa presso la sede direzionale. Tuttavia, anche per la restante quota la strada sembra segnata.
La banca si è estesa, oltre che in Friuli Venezia Giulia, in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, ma il numero maggiore di occupati è in regione: complessivamente circa 170 persone, di cui una cinquantina quelle interessate alla procedura che parte il 7 ottobre. «Abbiamo ribadito all'azienda la nostra richiesta di farci assistere sin dalla prima fase della trattativa dal ministero dello Sviluppo economico e dalla Regione», afferma Roberto De Marchi, segretario regionale della First Cisl Fvg, sottolineando che «faremo il massimo per i colleghi», a fronte di un percorso che pare in salita. L'azienda, infatti, non ha accolto la disponibilità del ministero a ospitare nella propria sede a Roma il confronto tra azienda e lavoratori. In questo primo passaggio, che ha a disposizione 45 giorni, azienda e sindacato dovrebbero trovare un accordo «per garantire le migliori condizioni possibili» per il licenziamento, spiega De Marchi. Il che significa, per esempio, un certo numero di mensilità a supporto di persone che si troveranno senza lavoro. Se non ci sarà intesa, la partita si trasferirà al ministero del Lavoro. L'auspicio, però, è che non si arrivi a tanto e per questo i lavoratori vorrebbero avere al loro fianco i rappresentanti delle istituzioni italiane.
«La normativa sui licenziamenti collettivi prevede che i rappresentanti dei lavoratori possano farsi assistere, durante gli incontri con l'azienda, da esperti - sottolinea Pietro Santoro, dirigente Rsa della Hypo Bank -. Sia il Mise che la presidenza della Regione sono autorevoli ed esperte istituzioni che garantiscono adeguate tutele ai lavoratori della banca». La presidente Debora Serracchiani si è spesa in più occasioni, arrivando a «stigmatizzare il comportamento del Governo austriaco».
In parallelo, comunque, tanto i sindacati che le Rsu aziendali continuano «a chiedere un urgente intervento governativo, perché sia accertata da Banca d'Italia la correttezza delle procedure di spogliazione di Hypo Bank da parte dello Stato d'Austria e garantita una continuità aziendale».
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