Hypo: 7 a giudizio, la banca patteggia

Sabato 30 Gennaio 2016
Sette rinvii a giudizio e un patteggiamento, quello accordato alla banca. Si è chiusa così, ieri, l'udienza preliminare per il caso dei leasing «dopati» in Hypo Bank.
Il gup del tribunale di Udine Francesco Florit ha disposto il rinvio a giudizio dell'ex direttore generale e amministratore delegato Lorenzo Di Tommaso e di altre sei persone nelle loro qualità di allora funzionari dello stesso istituto di credito: i due vicedirettori generali Sandro Ballerino e Daniele Metus, il responsabile dell'ufficio legale Carlo Bellogi, il direttore commerciale della rete agenti leasing Andrea Micalich, il direttore generale di Hypo Alpe Adria Leasing Paolo Pellicciotti e la responsabile dell'area Credit processing Nadia La Neve.
Dovranno difendersi dalle accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa nell'ambito del processo che si aprirà il 19 luglio davanti al Tribunale di Udine in composizione collegiale. È quella, secondo il gup, la sede opportuna in cui valutare le questioni di merito sollevate dalle difese, vagliando anche i singoli ruoli e posizioni nella vicenda. Il giudice ha invece accolto il patteggiamento concordato dall'istituto di credito con il pm, applicando alla Hypo Alpe Adria Bank spa la sanzione di 160 quote quantificate in 70mila euro di sanzione amministrativa. La banca, che era stata chiamata in causa in base alle norme sulla responsabilità amministrativa degli enti, ha già rimborsato con gli interessi tutti i clienti. Il caso era scoppiato tra febbraio e marzo 2013 a seguito di alcuni servizi mandati in onda a "Striscia la notizia", cui erano seguiti gli esposti presentati da alcuni clienti della banca. Oltre 30 di loro si sono costituiti parte civile. La Procura di Udine, con i pm Barbara Loffredo e Paola De Franceschi, aveva quindi avviato un'indagine delegata alla Guardia di Finanza. Nel corso degli accertamenti, i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria del capoluogo friulano avrebbero portato alla luce una manipolazione del software di calcolo degli interessi sui leasing. I «fattori correttivi» sarebbero stati applicati a oltre 50mila contratti per un importo complessivo di oltre 70 milioni di euro.
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