Gli islamici chiedono un'area per il cimitero

Lunedì 29 Maggio 2017
Gli islamici chiedono un'area per il cimitero
Un appezzamento di terra dove seppellire i defunti di fede musulmana: è una delle richieste che l'associazione che gestisce il Centro Islamico di Pordenone ha rivolto al sindaco Alessandro Ciriani e all'assessore Emanuele Loperfido durante i due incontri delle settimane passate. «Abbiamo trovato grande disponibilità da parte del sindaco», conferma Alfred Shemshiri, presidente del Centro dove nel fine settimana è iniziato il Ramadan e dove negli ultimi giorni è arrivato anche il nuovo Imam per condurre la preghiera nel prossimo mese.
Il luogo di culto si trova in un capannone in Comina, dove durante questo mese - il più intenso di tutto l'anno nella religione islamica - arriveranno centinaia di fedeli (circa trecento al giorno), compresi i profughi. Solo sabato «ne abbiamo accolti 120, abbiamo dato loro da mangiare la sera al termine del digiuno», spiega Shemshiri nella veste di portavoce dell'intero direttivo composto da 13 persone. E proprio i migranti di fede musulmana che raggiungono la moschea a piedi, sono stati al centro dell'incontro con sindaco e assessore: «Abbiamo segnalato che è necessario prendere provvedimenti e pensare a un marciapiedi nel tratto pericoloso che va dal semaforo della Comina fino al nostro Centro, perché le persone lo percorrono a piedi. Abbiamo paura che possa succedere qualche disgrazia», ha aggiunto il presidente dell'associazione. Una richiesta che si incrocia però con il fatto che con la chiusura della Provincia occorre capire chi avrà competenza sul tratto stradale.
La comunità islamica è alle prese anche con il pagamento degli ultimi 50mila euro di debito prima di saldare definitivamente il mutuo da 700mila euro acceso nel 2009 per acquistare il capannone dove si trova la moschea. Sarà l'ultimo tassello di spese ingenti sostenute negli ultimi anni, compresi i 24mila euro con cui sono stati pagati i recenti lavori per il rifacimento dei bagni, l'ampliamento della sala della preghiera destinata ai soli uomini e la ristrutturazione di quella riservata alle donne. Dopo di ché il Centro sarà quasi del tutto ultimato. «Vorremmo però farlo diventare anche un centro aggregativo per i giovani, allestendo una biblioteca e magari con degli strumenti musicali; su questo abbiamo trovato sostegno anche da parte del sindaco Ciriani che si è reso disponibile», conclude Shemshiri. Riuscire a portare i giovani al Centro sarà un passaggio fondamentale per la sicurezza all'interno della stessa comunità.
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