Giulio è tornato, il dolore è di tutti

Venerdì 12 Febbraio 2016
È arrivata ieri sera intorno alle 19 a Fiumicello la salma di Giulio Regeni, il 28enne trovato ucciso al Cairo dopo la sua scomparsa che risaliva al 25 gennaio scorso. Al suo arrivo si sono udite suonare le campane a lutto. Il feretro del giovane è stato composto nella chiesa di San Lorenzo di Fiumicello. Ad attenderlo c'erano il padre Claudio, la mamma Paola e la sorella Irene, oltre ai congiunti e pochi amici intimi. Il paese ha capito che Giulio era tornato a casa dal suono delle campane.
Padre, madre e sorella del ragazzo continuano a evitare di parlare con i giornalisti giunti da tutta Italia per seguire i funerali e cercare di capire di più della vicenda avvolta ancora nel mistero. Casa Regeni è inaccessibile: permane l'ordinanza emessa domenica scorsa dal sindaco del paese, Ennio Scridel, che vieta l'accesso dei veicoli nella strada dove sorge l'abitazione. La si può percorrere comunque a piedi, ma evitando di arrecare disturbo e fotografare qualsiasi cosa sia legato alla famiglia. Stesso discorso vale, su richiesta dei parenti, per la messa in palestra, alle 14 di oggi, nell'area del polifunzionale: le forze dell'ordine vigileranno non solo sull'ingresso nell'impianto sportivo di fotografi e operatori video, ma anche di giornalisti muniti di telefonino cellulare. Scatti vietati, insomma, per questo doloroso rito. «Divieto» di ingresso anche per autorità di qualunque genere che raggiungano la palestra con fasce, divise, gonfaloni e quanto possa ricondurre a Enti e Istituzioni. Chi vorrà partecipare all'ultimo saluto lo potrà fare solo ed esclusivamente in forma privata. Si prevede la presenza in paese di circa 6mila persone ed è stato quindi necessario «bloccare» alcune strade di accesso al centro: dalle 12 di oggi, il cuore di San Valentino, di fatto il centro dove si trova la palestra nel comune della Bassa friulana, sarà off limits per le auto. Uno spazio è stato allestito vicino alla chiesa, non di grande estensione, ed è stato riservato ai giornalisti, un altro alle persone diversamente abili, un altro ancora alle vetture dei congiunti e dei parenti di Giulio.
Non è chiaro quanti sono gli amici del giovane che sono arrivati in Friuli dall'estero per dargli l'ultimo saluto. Non pare più di una trentina, mentre molte di più sono state le famiglie che hanno scelto di aprire le porte delle loro case per ospitarli e far sentir loro l'affetto della comunità dove Giulio ha trascorso infanzia e la prima adolescenza. Poco prima della messa, officiata dall'arcivescovo di Gorizia e concelebrata dal parroco don Luigi Fontanot, la salma del 28enne sarà trasportata in palestra, "scortata". Le porte dell'immobile resteranno aperte per consentire a tutti di seguire il rito, anche all'estero e per questo sono stati installati altoparlanti. Poi un lungo corteo funebre muoverà in direzione della frazione di San Lorenzo dove la salma sarà deposta in un loculo e riceverà l'ultima benedizione. Anche durante la processione, lungo tutto il chilometro di strada compreso tra la palestra di via Carnera e il camposanto, non sono graditi scatti fotografici e riprese video.
Resta da capire se poi, nei prossimi giorni, l'area del cimitero possa restare interdetta per un periodo. Il sindaco, invece, sta valutando se mantenere ancora almeno fino a domenica l'ordinanza che vieta il transito lungo la strada dove vive la famiglia Regeni. Nessuno, come da richieste, ha portato fiori o inviato omaggi. Tra le autorità è confermata, al momento la sola presenza della presidente della Regione, Debora Serracchiani e del presidente della Commissione affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini. Saranno numerosi i primi cittadini di tutta la Bassa Friulana e dell'Isontino, oltre ai parenti di parte paterna del giovane, provenienti da Marano Lagunare.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci