«Giù le mani dalla Galleria Pizzinato»

Martedì 23 Maggio 2017
Sul confronto rispetto al futuro della Galleria Pizzinato e all'intenzioen della Giunta - dopo il 2019, cioé dopo la mostra sul Pordenone - di trasformarla nel Centro del fumetto e arti grafiche - interviene anche la lista dei Cittadini. «Da subito abbiamo espresso la nostra contrarietà a questo inedito progetto poiché ha l'obiettivo di gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto negli anni per dotare la città e la provincia di uno spazio espositivo per la promozione dell'are contemporanea e moderna. La speranza è che si pensi a fare convivere le diverse forme artistiche: il fumetto, l'illustrazione, l'arte contemporanea, le arti visive, la musica e a fotografia. Una bella sfida».
Intanto, l'appello lanciato dagli operatori culturali Giuseppe Intelisano e Massimo De Mattia si rivolge al sindaco Alessandro Ciriani, dopo le polemiche innestatesi nei giorni scorsi a partire dalle proposte di riconversione di alcuni spazi museali della città, la galleria Pizzinato a Villa Galvani e l'Immaginario Scientifico nelle ex Tintorie di Torre. Un dialogo per ora rimasto a distanza senza un confronto diretto che giunge a una nuova richiesta di confronto da parte dei due operatori culturali, la cui lettera manifesto ha ottenuto il sostegno e la condivisione di altri musicisti della città. «Per noi è cosa molto grave che la Galleria perda la sua destinazione d'uso originaria. Sosteniamo la necessità di una complessità coabitativa di tutte le discipline artistiche rivolte al contemporaneo - spiegano Intelisano e De Mattia - Lei insiste nel voler affermare e imporre una sua rappresentazione di Cultura, strumento-ostaggio delle meccaniche economiche. È un sistema in cui non ci riconosciamo. È senz'altro vero e lo condividiamo pienamente: welfare culturale migliore può generare business maggiore; ma è necessario e doveroso che la Cultura non diventi ancella dell'economia». Infine un appello all'ascolto: «Lei è stato legittimamente chiamato ad amministrare i beni e le risorse di tutta una comunità, tutta, in tutte le sue espressioni, ne abbia cura». Al precedente pamphlet critico di Intelisano e De Mattia, Alessandro Ciriani aveva replicato senza nascondere una certa stizza per il mancato confronto diretto e smentendo la chiusura dei contenitori culturali.
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