Furto a Casa Betania, tre arresti

Venerdì 21 Aprile 2017
Furto a Casa Betania, tre arresti
Sono arrivati a Pordenone mercoledì pomeriggio con una Mercedes C200 station wagon, si sono fermati in via Villanova e dall'auto è scesa una donna. Ha puntato verso Casa Betania, l'istituto per anziani, e ha raggiunto il piano rialzato. Su uno sgabello ha trovato il borsone lasciato da un operaio che stava lavorando in cortile, ha rovistato all'interno e ha trovato il portafoglio. Virginia Rosenfeld, 67 anni che domani festeggerà ai domiciliari, ha nascosto il portafoglio sotto i vestiti senza rendersi conto che in via Villanova nel frattempo era arrivato un equipaggio dei Carabinieri del Radiomobile. I militari hanno controllato le persone che erano rimaste in macchina. Alla guida c'era Clay Hudorovich, 34 anni, originario della provincia di Udine. Con lui anche Francesca Reinhart, 31 anni. La donna ha cercato più volte di avvicinarsi a Casa Betania fornendo giustificazioni poco convincenti. Voleva forse avvertire la complice?
La Rosenfeld è tornata all'auto di lì a poco, ma soltanto dopo essere stata accompagnata in caserma per un controllo più approfondito ha consegnato spontaneamente il portafoglio. Era quello sottratto all'operaio di Casa Betania: all'interno c'erano 115 euro e documenti d'identità.
Sono stati arrestati per concorso in furto in abitazione aggravato dal fatto che erano in tre persone. Il pm Maria Grazia Zaina ha contestato alla Rosenfeld e a Hudorovich la recidiva e ha chiesto il processo per direttissima, celebrato ieri mattina davanti al giudice Eugenio Pergola. Gli arresti sono stati convalidati, dopodichè l'avvocato Alberto Bova del Foro di Ferrara ha scelto il patteggiamento. Per Rosenfeld e Hudorovich, le cui posizioni erano aggravate da numerosi precedenti, la pena concordata con il pm è stata di un anno e due mesi; per la Reinhart, incensurata, di 10 mesi. Il pm aveva chiesto che per tutti e tre fosse applicata la misura cautelare dei domiciliari, istanza che il giudice ha accolto. Le due imputate erano già sottoposto all'obbligo di dimora.
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