Era arrivato a Udine un paio di anni fa, ma si assentava spesso dal capoluogo friulano

Sabato 28 Maggio 2016
Era arrivato a Udine un paio di anni fa, ma si assentava spesso dal capoluogo friulano per frequenti viaggi all'estero. E dopo uno di questi, a dicembre, non aveva più fatto ritorno in città. Il cittadino russo, di origini cecene, 32 anni, sospettato di essere vicino ad ambienti jihadisti, è stato rintracciato giovedì dagli agenti della Digos di Roma dopo che aveva preso alloggio presso un bed&breakfast della capitale insieme a una connazionale di 31 anni.
Risultato irregolare sul territorio italiano, nei suoi confronti sono state avviate le procedure di espulsione. L'uomo era arrivato a Roma il giorno precedente da Colonia. Era infatti oggetto di una "riservata vigilanza" dalle autorità tedesche. Ma già nei mesi precedenti aveva attirato l'attenzione dell'attività investigativa della Polizia di Udine.
La Digos friulana, diretta dal vice questore aggiunto Andrea Locati, lo aveva monitorato e controllato più volte. Nei suoi confronti erano stati quindi raccolti elementi che lo descrivevano come vicino agli ambienti più integralisti. In altre parole sarebbe rientrato in una categoria di persone considerata più sensibile al rischio di infiltrazioni o derive estremiste. Motivo per cui allo straniero era stato già revocato, il 13 aprile scorso, lo status di protezione sussidiaria precedentemente concessagli.
Gli elementi raccolti su di lui dalla polizia friulana sono ancora al vaglio. In particolare si starebbero ricostruendo i suoi spostamenti nei frequenti viaggi all'estero che lo portavano per lunghi periodi fuori Udine. In città, per quando risulta alla Polizia, viveva solo, non aveva un lavoro apparente e gravitava per i momenti della preghiera in uno dei tre centri di culto islamico in città, estraneo a ogni coinvolgimento.
La perquisizione domiciliare eseguita a Roma nella stanza d'albergo in cui alloggiava ha dato esito negativo riguardo la presenza di armi o documentazione di stampo integralista. Accompagnato all'ufficio immigrazione, lo straniero è stato quindi portato al Cie di Torino in attesa di essere rimpatriato. Ulteriori accertamenti sono in corso sulla posizione della donna che era con lui, risultata in regola con la normativa sul soggiorno.
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