E per chi resta a casa le regole anti - rumore

Venerdì 28 Luglio 2017
E per chi resta a casa le regole anti - rumore
PORDENONE - In attesa di varare un Regolamento vero e proprio sul rumore, dopo l'estate, il Comune ci prova con un vademecum a illustrare ai gestori dei locali pubblici orari, regole, procedure e autorizzazioni in materia di diffusione di musica e'organizzazione di eventi. La guida verrà distribuita nei prossimi giorni a bar e ristoranti ed è già scaricabile sul sito comune.pordenone.it. In fatto per esempio di orari, la guida chiarisce che gli impianti di diffusione sonora rivolti all'esterno del locale possono funzionare fino alle 23.30, e che lo stesso limite vale per gli eventi musicali. «Uno strumento per supportare e facilitare la vita ai commercianti spiega l'assessore Emanuele Loperfido - evitando loro problemi e sanzioni per la non osservanza delle norme nazionali sul rumore che, come abbiamo visto, possono essere pesanti. Titolari e personale sono alle prese con il lavoro quotidiano e non hanno tempo per seguire altre faccende. Proprio per questo abbiamo pensato a questa piccola guida per dare una mano a rapportarsi con le regole sul rumore e la macchina amministrativa. E' il primo passo di una campagna che prevede anche corsi formativi organizzati con Ascom». Il pronturario contiene anche i recapiti dei funzionari comunali a cui rivolgersi per delucidazioni e approfondimenti. Il Comune sta preparando anche un volantino con le principali informazioni sulla nuova normativa regionale riguardante il contrasto alle ludopatie, dopo che a marzo l'amministrazione ha stabilito regole più stringenti, dando la possibilità al Comune di limitare, qualora lo ritenga opportuno, l'orario di utilizzo delle slot (il provvedimento non limita di per sè l'uso delle macchinette, ma dà l'opportunità normativa di farlo), ed estendendo a parchi, bancomat e «compro oro» l'elenco dei punti sensibili (scuole, ospedali, luoghi di aggregazione giovanile, ecc.) vicino ai quali non possono essere installate nuove slot, esattamente nel raggio di 500 metri. «Una decisione importante presa in stretto contatto con l'azienda sanitaria spiega Loperfido che permette di contrastare l'atteggiamento compulsivo di ricerca di contanti per giocarli subito». Nel 2014 a Pordenone si sono registrati 106 casi ufficiali di ludopatia, 110 nel 2015 e 100 nel 2016. Dal primo gennaio 2017 sono stati segnalati 35 nuovi casi. Ma ciò che preoccupa di più è il sommerso: si stima che le persone realmente colpite in una popolazione di 50 mila abitanti come Pordenone siano tra un minimo di 260 fino a 1144.
L.Z.
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