Dodici mesi di Ciriani, ora i cantieri

Giovedì 22 Giugno 2017
Dodici mesi di Ciriani, ora i cantieri
PORDENONE - (l.z.) La celebrazione del primo anno di lavoro, la conferma del programma («Nulla al di fuori di quel programma, che è il vangelo. Se uno ci crede, non lo può tradire mai. Chi si distacca è fuori dal progetto» - manda a dire agli alleati Alessandro Ciriani), gli obiettivi futuri, la costituzione in associazione con successivo tesseramento e congresso: la civica Pordenone cambia tira le somme dei suoi primi dodici mesi. Lo fa davanti a una platea di un centinaio di persone, fra le quali spicca l'assenza quasi totale di altri esponenti della maggioranza, facendo sfilare uno dopo l'altro il capogruppo Mattia Tirelli, il consigliere delegato Alessandro Basso, gli assessori Cristina Amirante e Pietro Tropeano e il sindaco, alternando poesie, slide e domande. Agli assessori il compito di ripercorrere i risultati raggiunti - in testa la variante dell'Interporto e il protocollo d'intesa sull'ospedale - e di elencare i sogni nel cassetto, dalla riqualificazione di piazza della Motta alla candidatura di Pordenone a città della cultura. Poi la parola passa al sindaco. Si parte dagli attacchi all'opposizione: «Questa amministrazione almeno sta tentando di fare qualcosa. Perché non l'hanno fatto loro? Un'opposizione matura deve ammettere di aver fatto danni incalcolabili». Poi il futuro: «Nell'ultimo anno di amministrazione, non voglio vedere un cantiere - annuncia Ciriani -. Si ragiona sempre in logica emergenziale e di tipo elettoralistico, e questa cosa deve cessare». Il 2018 e il 2019 saranno dunque gli anni dei cantieri, a cominciare da quelli da finanziare con i 30 milioni di euro in conto capitale che dovrebbero arrivare dalla vendita delle quote Atap e da destinare ad asfaltature, opere infrastrutturali, fognature, impianti sportivi. La lunga lista delle questioni da affrontare comprende poi «gli immobili di proprietà del Comune, tutti in condizioni disastrate», fra i quali l'asilo di via Selvatico destinato a ospitare un centro per minori, l'Immaginario scientifico, il contratto calore degli edifici pubblici e la realizzazione di case di riposo «innervate nei quartieri». Ma i progetti riguardano anche questioni extracomunali, come la gestione di rifiuti e acqua: «Abbiamo società serie ma piccole e litigiose. Oggi Ambiente servizi, Gea e Snua non si parlano, ma riusciremo a ottenere un accordo di rete, con effetti positivi in termini di servizio e risparmi. E abbiamo progetti su cui stiamo lavorando anche per la gestione dell'acqua».
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