Delrio: «Logistica inefficiente, costa 30 miliardi all'anno agli imprenditori»

Mercoledì 28 Giugno 2017
Delrio: «Logistica inefficiente, costa 30 miliardi all'anno agli imprenditori»
PORDENONE - I collegamenti logistici rappresentano uno dei temi strategici per il Paese e in questo contesto l'Italia rappresenta per sua vocazione naturale uno degli hub più importanti nel settore dei trasporti nell'area del Mediterraneo, attorno al quale costruire un nuovo modello di sviluppo: questo il messaggio del ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio, che ha preso parte alla tavola rotonda organizzata nell'ambito dell'assemblea di Unindustria: «L'italia - ha detto il ministro - è il grande hub logistico per il Mediterraneo e dietro queste polarità forti si può costruire un nuovo modello di sviluppo. La logistica e la portualità sono un elemento di assoluta competitività. Abbiamo fatto con forza la scelta della sostenibilità di questo mercato dei traffici. Se ci muoviamo in questa direzione, sono convinto che le opportunità si moltiplicheranno. Questa ripresa, perché sia duratura e stabile, dev'essere orientata sul futuro».
Delrio ha evidenziato come il Governo abbia deciso di compiere importanti investimenti per rendere più efficienti le strutture esistenti, ad esempio migliorando i trasporti ferroviari all'interno dei porti attraverso una nuova società di Ferrovie dello Stato che si occupa solo di questo specifico settore. Per il ministro, questo modo di agire sarebbe in linea con quanto emerso nel G7 dei trasporti dove si è evidenziata la necessità di trasferire il movimento delle merci dalla gomma a nave e rotaia per rendere più sostenibile il sistema: «In Italia si lavora con una logistica inefficiente - ha aggiunto - che costa ogni anno 30 miliardi al sistema degli imprenditori italiani che scontano un gap enorme rispetto ai loro colleghi tedeschi. Lavorare in questo settore significa lavorare sulla modernità. In tutto il mondo si sta passando dalla gomma alla ferrovia e al mare. Noi stiamo lavorando in quella direzione con investimenti enormi su grandi e piccole opere infrastrutturali».
Infine, «l'Italia ha bisogno di una grande industria di stato - ha sostenuto -, da cui possano gemmare opportunità per il territorio e le imprese, perché a differenza di altri player planetari stiamo perdendo i benefici che erano garantiti dalla sua presenza».
L.Z.
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