«Decisi all'azione legale dopo i no ai referendum»

Martedì 26 Luglio 2016
«Il Friuli reagisce e non dimentica». I comitati che hanno proposto il referendum abrogativo di parte della legge di riforma degli enti locali e quello propositivo per costituire le due Province autonome del Friuli e di Trieste ieri hanno mutuato, cambiandolo in parte, il motto usato dai friulani all'epoca del terremoto ("il Friuli ringrazia e non dimentica") per lanciare la nuova campagna politica e giudiziaria contro il Consiglio regionale che il 5 luglio ha considerato inammissibili questi quesiti referendari. Così come quello che chiedeva l'abrogazione della legge regionale di riforma della sanità. A lanciare la controffensiva è stato il portavoce del comitato "Tutti per il Friuli" Mario Anzil, sindaco di Rivignano-Teor, nel corso della conferenza stampa presieduta dal presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, che ha denunciato «un'anomalia» che contraddistingue il Friuli Venezia Giulia: «Siamo l'unica regione in Italia nella quale a decidere sull'ammissibilità dei referendum è un organo politico legislativo», cioè l'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale in prima istanza e, se non c'è accordo all'unanimità, il Consiglio stesso, come previsto dalla legge regionale 5/2003. Nelle altre regioni, ha evidenziato Fontanini, «il quesito è sottoposto a commissioni fatte da magistrati in pensione, docenti universitari, avvocati, ex componenti della Corte costituzionale».
Politicamente, ha sostenuto Anzil, «comincia una mobilitazione lenta e inarrestabile perché non hanno dato la possibilità ai cittadini di esprimersi» e a suo avviso le motivazioni con cui sono stati stoppati i referendum «sono risibili». I comitati chiederanno «alle famiglie friulane di esporre la bandiera del Friuli alla finestra». E poi ci sarà la battaglia nei Tribunali. «Avvieremo un'azione giudiziaria attraverso il giudice ordinario, contro la votazione del Consiglio regionale», ha annunciato Anzil.
Continueranno la loro battaglia anche i 9 Comitati a difesa degli ospedali e contro la riforma della sanità regionale, ha assicurato la portavoce del coordinamento Monica Feragotto. «Siamo talmente forti da essere arrivati fino a Roma nella rete nazionale dei comitati a difesa della sanità pubblica che ha già organizzato l'assemblea del 22 luglio e si è data appuntamento per il 20 settembre», ha concluso.
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