Danni da incidente, non basta il certificato del medico di base

Giovedì 27 Aprile 2017
PORDENONE - (c.a.) Non basta il certificato del medico di base per arrivare a una condanna in un processo per lesioni personali stradali superiori ai 40 giorni. Traumi e tempi di guarigione vanno valutati sulla base di una perizia medico legale. Emerge da uno primi processi celebrati a Pordenone per questo nuovo reato che prevede conseguenze pesanti in caso di condanna, tra cui la revoca della patente di guida. Ieri il giudice Rodolfo Piccin ha assolto il pordenonese Samuele Ricca, 25 anni, perché il fatto non sussiste. Il 17 maggio 2016 il giovane, percorrendo via Pola diretto verso via delle Grazie, aveva tamponato un'auto. Era stato oggetto di un decreto penale di condanna perché la controparte aveva lamentato un trauma al rachide cervicale e lombare che gli aveva comportato una malattia superiore ai 40 giorni. Agli atti c'erano il certificato del pronto soccorso (4 giorni), del medico di base (8 giorni) e di uno specialista di medicina generale (75 giorni). Gli avvocati Daniela e Alessandro Magaraci si sono opposti al decreto penale di condanna e si sono affidati a due periti per scardinare l'ipotesi di accusa: il medico legale Carlo Scorretti dell'Università di Trieste e l'ingegnere Denis Infanti.
È stato dimostrato che il giovane non correva a velocità sostenuta, che il veicolo che lo precedeva non era fermo ma in fase di frenata e che il conducente di quest'ultimo non aveva una posizione corretta alla guida, altrimenti il poggiatesta avrebbe evitato conseguenze gravi. È stato anche ipotizzato che il colpo di frusta fosse pregresso. Il vpo Patrizia Cau, esclusa l'aggravante di una malattia superiore ai 40 giorni, aveva chiesto una sentenza di non doversi procedere, in quanto mancava la querela. Per il giudice il fatto non sussiste.
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