Cucci e Conficoni ai ferri corti

Venerdì 23 Giugno 2017
PORDENONE - Botta e risposta polemica tra l'assessore Guglielmina Cucci e il consigliere Nicola Conficoni. L'assessore ha voluto intervenire in riferimento all'interrogazione del Pd sugli striscioni per il diritto alle donne musulmane di partecipare agli eventi sportivi. «La risposta alla mia totale disponibilità a collaborare, fornita già da molto tempo - spiega - è stata un'interrogazione per avere un po' di visibilità sui giornali. Spiace che il Pd tenti di alimentare divisioni anche sui temi da tutti condivisi». L'interrogazione chiede di esporre in alcuni impianti sportivi lo striscione che promuove il diritto delle donne ad assistere agli eventi sportivi nei Paesi dove vige la Sharia. «Interrogazione strumentale e fuori luogo rincara Cucci visto che anche in consiglio comunale avevo già ribadito la piena collaborazione. Mi ero già impegnata a portare in giunta la richiesta: l'ho fatto e la giunta ha dato il via libera» conclude Cucci. Secca la replica di Conficoni. «Ben venga l'adesione dell'amministrazione all'iniziativa, ma non capisco, però, perché sporcare con una polemica tanto spiacevole quanto priva di fondamento una decisione condivisa. Diversamente da quanto afferma, infatti, l'assessore Cucci non ha ci mai manifestato la sua disponibilità ad aderire all'iniziativa. Dopo avere sostenuto pubblicamente la proposta dell'Associazione Neda Day sui social e sulla stampa senza ottenere riscontro, quindi, abbiamo presentato un'interrogazione per portare l'argomento all'attenzione del consiglio comunale. Quella è la sede in cui desideriamo rimarcare come a nostro avviso l'esposizione dello striscione sia utile non solo a sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale ma anche a ricordare alla nostra comunità su quali valori irrinunciabili si deve fondare l'integrazione. Pordenone - conclude - deve essere in prima linea nel perseguire l'obiettivo di una pacifica convivenza basata sul rispetto delle regole e dei principi costituzionali. Per questo invitiamo il Comune a stimolare la partecipazione delle donne islamiche alle manifestazioni sportive. Purtroppo però, invece che promuovere il proprio operato, l'amministrazione, infastidita dal loro protagonismo, continua ad attaccare gli avversari politici lanciando accuse scorrette che alimentano un clima divisivo e conflittuale».
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