CORDENONS - (m.a.) Il film che doveva sensibilizzare gli studenti e le famiglie

Sabato 11 Febbraio 2017
CORDENONS - (m.a.) Il film che doveva sensibilizzare gli studenti e le famiglie
CORDENONS - (m.a.) Il film che doveva sensibilizzare gli studenti e le famiglie e mettere in guardia sull'emergenza bullismo è stato giudicato troppo pesante, in riferimento a contenuti espliciti, da alcuni genitori che sono usciti dall'Aldo Moro, abbandonando l'incontro. È accaduto l'altra sera, durante la proiezione di Disconnect, film scelto dal Comune per la ricorrenza della prima giornata nazionale contro il bullismo a scuola. A sentirsi urtati dalle immagini definite troppo crude sono stati alcuni genitori i cui figli frequentano le elementari. L'incontro, infatti, non prevedeva un focus concentrato solo sui ragazzi più grandi ed era aperto a tutti. Così ne è nata una polemica, rivolta più che altro verso chi avrebbe dovuto valutare la portata del documentario: la proiezione, infatti, affrontava tematiche quali la prostituzione minorile online e altri comportamenti tipici del bullismo. Tutto giudicato troppo esplicito per essere proposto a bambini e bambine sotto i 10 anni di età. «L'invito diramato alle famiglie attraverso le scuole - ha spiegato il consigliere del Pd Gloria Favret - non riportava alcuna presentazione del film, dal contenuto esplicito sia nelle immagini che nel linguaggio, né riservava la visione a ragazzi grandi. Motivo per cui i genitori hanno dovuto provvedere ad informarsi personalmente, come dimostra lo sparuto gruppo (circa una cinquantina di bambini e ragazzini) che si è presentato alla proiezione, costata 550 euro per il solo noleggio del fim. All'inizio della serata non è bastato l'avviso circa la tipologia del film da parte delle referenti della biblioteca civica e dello Spazio informa. A pochi minuti dall'inizio della proiezione, diversi genitori hanno palesato il proprio dissenso e deciso di abbandonare la sala, così come alcuni bambini della scuola primaria sono usciti volontariamente nell'atrio, ritenendo il film troppo pesante. La famiglia e i minori vanno difesi e dispiace - ha concluso - che non sia stata valorizzata adeguatamente un'occasione formativa».
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