Concorrenza sleale, danno da 400 milioni

Sabato 25 Giugno 2016
POZZUOLO - Sharing economy, lavoro nero, concorrenza d'oltre confine nei settori dell'autotrasporto e della panificazione. E poi ancora il fenomeno del finto hobbismo. Un mix che sta avendo effetti devastanti per il sistema economico delle piccole e piccolissime imprese e che l'Ufficio studi di Confartigianato imprese Udine ha stimato possa costare ben 400 milioni di euro alle casse delle realtà artigiane nella sola provincia friulana.
Il che, spalmato sulle 14mila aziende attive, significa qualcosa come 58mila euro in meno per ciascuna. «Che possono sembrare pochi - ha detto il presidente Graziano Tilatti -, ma se si ricorda che il credito medio chiesto alle banche da queste imprese (dalla media di 2,5 addetti l'una) è inferiore a 40mila euro, si capisce bene come quell'ammanco sia questione, per molte, di vita e di morte». L'allarme è stato lanciato ieri da Zugliano, dove Confartigianato Udine si è ritrovata per il congresso provinciale, durante il quale è stata tratteggiata la situazione di una categoria che in Friuli vale il 32% del tessuto produttivo, in calo dal 2006 di ben 1.200 imprese. Nell'ultimo anno ne sono comunque nate almeno 900 e a inizio 2016 l'indagine congiunturale ha raccolto alcuni segnali e dati incoraggianti tra gli artigiani friulani ,che passano dal lieve recupero del fatturato alla positiva dinamica degli investimenti nelle produzioni manifatturiere, a un aumento di fiducia nella competitività dell'Italia. Resta tuttavia la convinzione - per il 91% degli intervistati - che la crisi sia lungi dall'essere superata.
Tre i progetti per migliorare ancora: Il primo riguarda l'accesso al credito «attraverso una riorganizzazione e nuove sfide - ha spiegato ancora Tilatti - che ruotano attorno al Confidi da poco tempo riconfermato da Banca d'Italia come intermediario finanziario». Il secondo si concentra sul freno ai fenomeni di concorrenza sleale a danno delle aziende mentre il terzo ambisce a mettere a punto supporti e strumenti che aiutino le imprese a promuoversi sia in Italia che all'estero. Per Tilatti «la Brexit deve servire da lezione all'Europa della burocrazia affinché cambi passo».
David Zanirato

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