Battaglia contro il rischio clinico

Sabato 22 Ottobre 2016 di Un manager dedicato in ciascuna Azienda del Servizio sanitario e un pacchetto di buone pratiche
TRIESTE - Un Comitato strategico regionale, un Tavolo tecnico regionale dei risk manager aziendali, che sono una figura del tutto innovativa. Ma anche gruppi di lavoro finalizzati regionali e Tavoli di alleanza permanenti con professionisti sanitari e cittadini, senza contare una commissione di audit per la gestione eventi avversi.
Sono tutti strumenti messi in campo dalla Regione per dar vita alla Rete Cure sicure, che ha lo scopo di realizzare un modello organizzativo su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia per ridurre al minimo possibile uno degli annosi (e sempre in agguato) guai dei Servizi sanitari: il rischio clinico.
Il tutto ha assunto la forma di una delibera approvata ieri dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca. «Garantire la sicurezza delle cure ai pazienti attraverso la prevenzione e la gestione del rischio clinico - spiega - richiede, per i sistemi sanitari, un cambiamento della cultura organizzativa e professionale che trasforma l'errore da qualcosa da nascondere ad una risorsa da far emergere e analizzare per migliorare le conoscenze ed adottare le misure volte a ridurre la probabilità che si ripeta».
Da qui «la necessità di strutturare un sistema organizzativo per affrontare i problemi legati alla sicurezza dei pazienti», come peraltro emerge da raccomandazioni del Ministero della Salute non meno che dell'Unione europea, ma anche da evidenze scientifiche sulla necessità di una funzione per il coordinamento centrale della questione.
A dare sostanza alla Rete saranno la Direzione centrale Salute della Regione, l'Egas (Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi), una struttura di una delle Aziende sanitarie deputata alla gestione del rischio clinico per tutto il Fvg, con attribuzione delle funzioni operative di coordinamento, la figura già citata del risk manager in ciascuna Azienda ma anche, ultimi soltanto in ordine di esposizione formale, i singoli cittadini che abbiano da segnalare problemi, anomalie, disservizi.
Al momento attuale risulta già in campo l'avvio di alcune buone pratiche che vanno nella direzione di un minore rischio clinico in regione: un uso sicuro dei farmaci, la necessità di fare rapporto sugli incidenti che avvengono nei vari reparti e settori sanitari, la contestuale applicazione di strumenti di analisi degli eventi avversi più gravi, ma anche la corretta identificazione del paziente protagonista, suo malgrado, di tali episodi. Un impegno particolare viene promesso nella sicurezza del percorso chirurgico come pure in fatto di qualità e sicurezza della documentazione sanitaria, di informazione al paziente e del suo e consenso informato.
Sul fronte della prevenzione, l'impegno si sta esprimendo in particolare sulle infezioni correlate a vario titolo all'attività di assistenza, sull'uso corretto degli antibiotici, sulla prevenzione di lesioni da pressione, cadute accidentali e controllo del dolore.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci