UDINE - Alberto Rossi (nella foto) non è indagato, ma è terzo non indagato. Lo ha precisato il procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo in merito all'indagine avviata dal suo ufficio e dalla Guardia di Finanza di Udine per fare luce su una procedura di gara per la fornitura di lenti per i reparti di oculistica delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale. Procedura sospesa da Egas per delle presunte anomalie segnalate poi in Procura. L'indagine è affidata al pm Annunziata Puglia che ha iscritto il fascicolo al momento con l'ipotesi di reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Gli indagati sono quattro, ma al momento non ritengo di dare indicazioni su di loro, si è limitato ad aggiungere il Procuratore. Il caso è scoppiato martedì con le perquisizioni delegate dalla Procura ed eseguite dai Finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria nell'ufficio approvvigionamento e logistica dell'Aas 5 di Pordenone, nella sede Egas di Udine e nella sede di tre aziende fuori regione. Resta il fatto che a comunicare direttamente al Gazzettino di essere sotto indagine era stato direttamente l'interessato, ossia Alberto Rossi, responsabile dell'Ufficio acquisti. «Se non sono indagato meglio così e ne prendo atto - ha precisato ieri Alberto Rossi - vuol dire che ho letto male il documento che mi è stato consegnato al momento del sequestro dove, tra l'altro, mi veniva affidato un legale d'uffico del Foro di Udine».
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