Allegri e lo stadio: «Complimenti alla famiglia Pozzo»

Lunedì 18 Gennaio 2016
«Vorrei fare i complimenti alla famiglia Pozzo per questo impianto. È veramente bello. Questa è la terza società in Italia con uno stadio di proprietà». Parola di Massimiliano Allegri, la cui Juve ha tenuto a battesimo il nuovo Friuli. Senza fare sconti in campo all'Udinese di Colantuono, ma pronta a riconoscere il valore del gioiellino che è diventato l'impianto sponsorizzato Dacia, che ieri per la prima volta ha accolto tifosi su tutti gli spalti, facendo subito registrare il sold-out. Il tecnico della Vecchia Signora si sofferma sull'analisi dell'incontro solo dopo aver fatto la premessa d'obbligo. «Era importante vincere - dichiara -. Lo abbiamo fatto nel migliore dei modi, giocando una partita solida, contro una buona Udinese, soprattutto nei primi 15'. Non è stata una partita semplice come può dire il risultato, doveva consolidare la classifica. Nelle ultime 7 gare, abbiamo giocato 5 volte fuori. Nelle ultime due trasferte abbiamo preso sempre gol, non subirne era importante. Nel girone di andata ne abbiamo presi troppi, 15. Bisogna prenderne meno di 30, altrimenti non si vince il campionato».
Ha parlato di una buona Udinese. Come l'ha vista? «Per batterla ci voleva una prestazione tosta - puntualizza -. Sbloccarla su punizione è stato molto importante. È il secondo gol che facciamo su palla inattiva indiretta. Poi la gara si è incanalata bene. Però l'Udinese veniva da tre ottime partite in casa: giocare qui è sempre complicato e difficile. Può diventare un buon test per la vittoria in campionato».
Pogba in panchina: scelta tecnica in vista della gara di mercoledì con la Lazio? «Non so ancora la formazione di mercoledì - ammette Allegri -. La scelta è stata tecnica, ha già giocato molte partite. Asamoah ha risolto i suoi problemi al ginocchio e fatto una grande gara». La lotta scudetto è solo un duello Juve-Inter-Napoli? «Ci sono 54 punti a disposizione e la Roma che affronteremo domenica è una squadra che potenzialmente può fare una striscia di vittorie come la nostra - conclude -. Non dobbiamo pensare ai record: ci restano 18 sfide per fare la quota di punti necessari a vincere lo scudetto».
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