Allarme bomba, oggi interrogatorio Padre e figlio sono molto confusi

Martedì 28 Marzo 2017
Allarme bomba, oggi interrogatorio Padre e figlio sono molto confusi
PORDENONE - Un gesto di follia? Al momento è l'unica spiegazione che gli inquirenti possono dare all'allarme bomba scattato sabato scorso a Ravenna, quando Natale Lucido, 46 anni e il padre Antonio Lucido, 75, palermitani residenti in via Fontanazze a Pordenone, hanno sfondato con la loro Fiat Seicento la barriera che delimita l'accesso alla caserma del Comando provinciale dei carabinieri. Si trovano ancora in carcere a Ravenna con le accuse di concorso in resistenza, introduzione clandestina in luoghi militari, danneggiamento, procurato allarme e interruzione di pubblico servizio. Oggi è prevista la convalida dell'arresto. Si spera che possano dare qualche spiegazione al giudice, perchè le perquisizioni nella loro abitazione di Pordenone e le testimonianze dei parenti non sono state d'aiuto. In casa non è stato trovato nulla di sospetto. E i famigliari hanno riferito di aver rapporti molto limitati con loro, per via di una brutta vicenda processuale che ha coinvolto il settantacinquenne.
Sabato scorso i due - che adesso si sarebbero trasferiti a Frosinone pur avendo mantenuto la residenza a Pordenone - avevano fatto visita a una parente che risiede a Punta Marina, nel Ravennate. Avrebbero dovuto proseguire il viaggio verso Genova e imbarcarsi per Palermo. Invece si sono diretti verso la caserma dei carabinieri, hanno sfondato la barriera, abbandonato la macchina sotto la scalinata e buttato a terra un trolley e un borsone nero. «Abbiamo una bomba», ha cominciato a gridare Natale Lucido. È stata una fortuna - visto gli ultimi attentanti in strada a Londra e a Berlino - che i militari non gli abbiamo scaricato addosso una raffica di mitra.
I due sembrano aver grossi problemi di salute mentale: il figlio, infatti, pronunciava frasi deliranti e sosteneva di avere delle microspie nelle orecchie, il padre sembra molto confuso e provato.
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