Acqua potabile sicura Eseguiti oltre 280 test

Martedì 27 Settembre 2016
I carboni attivi quale strada da sperimentare per trattenere l'atrazina. È questa la proposta avanzata dalle Consulte d'ambito per i servizi idrici e dai gestori del servizio idrico nel corso delle audizioni in 4. Commissione consiliare, richieste dall'opposizione, sullo stato dell'acqua potabile in Friuli Venezia Giulia anche in vista dell'istituzione dell'Autorità unica per la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti che dovrebbe partire a gennaio 2017. Riccardo Riccardi (Fi), a fronte di un documento ufficiale di un'Azienda sanitaria, riferito a un anno fa e dal quale emergono elementi non favorevoli sulla potabilità dell'acqua in alcune parti nella Bassa friulana e del Friuli occidentale, ha chiesto se la situazione sia stata superata e quanto sia durata. La molecola proviene da attività agricole: l'inquinante è stato rilevato grazie all'utilizzo di nove apparecchiature di cui l'Arpa è stata dotata per prima in Italia. In alcune acque sotterranee continua ad essere rilevata la presenza di atrazina ma sono state attivate tutte le azioni di potabilizzazione come appunto l'uso di filtri di carbone attivo. La Giunta regionale (presenti gli assessori Maria Sandra Telesca e Sara Vito) ha ribadito che la potabilità dell'acqua non è in discussione: l'87% è di buona qualità perché di origine sotterranea e per il restante 13% non significa che non sia buona ma soltanto che è di altra origine, superficiale, trattata in modo specifico. In questi anni la non conformità delle acque riscontrata è stata bassissima e comunque - è stato detto - mai riferibile a fattori correlati a rischi sanitari. La salute pubblica, dunque, non è a rischio ma quando dalle analisi si riscontra un parametro non conforme, vengono attivate tutte le iniziative del caso: la Direzione salute ha parlato di 281 campionamenti, il monitoraggio è durato 40 giorni. «Non si può calcolare l'impatto di un solo inquinante sulla salute umana - commenta Ilaria Dal Zovo (M5S) - ma del loro insieme». Da Alessandro Colautti (Ncd) l'auspicio di un percorso costruttivo che comprenda la ricerca, un metodo continuativo di lavoro, investimenti e possibili interventi innovativi.
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