A scuola per fare il muratore

Domenica 25 Settembre 2016 di La Regione Fvg "allunga" a quattro anni il corso di formazione professionale
Ci sono ancora giovani in Friuli Venezia Giulia che vogliono diventare muratori ben sapendo che molte sono le aziende che in questi anno hanno chiuso? La risposta è «sì». Non li ferma l'idea di un mercato che non tira e di tanti colleghi più grandi d'età disoccupati. Lo dicono le due scuole di formazione attive in regione, la Cefs-Centro edile per la formazione e la sicurezza di Udine e la Edimaster di Trieste: sono 90 gli studenti che nell'arco di tre anni si iscrivono mediamente ai corsi triennali proposti dalle due scuole. Ogni anno sono una ventina i ragazzi diplomati muratori o, come dice l'attestato ufficiale, operatori edili.
È lo spaccato che è emerso alle giornate nazionali della formazione in edilizia promosse da Formedil, l'Ente di coordinamento nazionale delle scuole edilizia del Sistema bilaterale delle costruzioni. Un evento che proseguirà oggi e domani al Teatro Giovanni da Udine nella prima Conferenza nazionale delle costruzioni promossa da Ance Udine e "Civiltà cantiere".
Dei giovani iscritti ai corsi triennali il 50% è originario del Friuli Venezia Giulia o comunque italiano, l'altra metà è straniera. Se la formazione gioca un ruolo strategico per il rilancio dell'edilizia, la regione si è presentata a questo appuntamento preparata: con l'anno scolastico appena iniziato, infatti, la Cefs di Udine allungherà di un anno il periodo scolastico, portandolo da tre a quattro anni. Ciò consentirà ai ragazzi di conseguire il titolo di «tecnico edile» e di fare una forte esperienza di alternanza scuola lavoro.
Infatti, gli studenti saranno impegnati per 528 ore in aula e per altrettante nelle imprese. Inoltre, sia la scuola di Udine che quella di Trieste da quest'anno hanno deciso di avviare un triennio sperimentale ciascuno con una particolare specializzazione. Nel capoluogo friulano si approfondiranno temi legati alla bioedilizia e all'edilizia in legno; nel capoluogo giuliano si accentuerà la formazione artistica.
Il Friuli Venezia Giulia dimostra così di essere in sintonia con l'input lanciato ieri a Udine dal presidente nazionale di Formedil, Massimo Calzoni: «Le aule in questi anni sono state riempite con i corsi per la sicurezza sul luogo di lavoro. Un atto dovuto e necessario, naturalmente, ma ora bisogna tornare a fare formazione professionale adeguata alle nuove esigenze dell'edilizia», una formazione che punti alla qualità del lavoro e all'acquisizione delle nuove tecniche costruttive e della tecnologia connessa.
Tuttavia la formazione non è solo appannaggio dei giovani, ma è permanente e anche su questo fronte la regione ieri ha presentato i suoi numeri. Nel solo 2015 in Friuli Venezia Giulia sono stati 3.589 gli «allievi» che hanno partecipato ai 319 corsi di riqualificazione o specializzazione o a quelli obbligatori per il rilascio di patentini riguardanti l'edilizia.
L'impegno perché i giovani possano avere futuro in questo settore e perché i tanti lavoratori che sono stati espulsi in questi anni (-42% di iscritti dal 2008 ad oggi nella sola Cassa edile di Udine, ha ricordato la presidente Angela Martina) trovino nuova occupazione è stato confermato con la sigla dell'accordo, presente l'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti, per la collaborazione tra la Regione, le Casse e le scuole edili nella piattaforma digitale Blen.it che, a livello nazionale, facilita l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro nelle costruzioni.
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