«Vuole mettere la villetta all'asta»

Lunedì 20 Marzo 2017
«Vuole mettere la villetta all'asta»
Sale sul tetto di casa con un microfono in mano. Vuole protestare contro la decisione dell'ex marito di mettere all'asta la villetta in cui abita col figlio studente universitario, «mettendo entrambi sulla strada e riducendo l'ex famiglia sul lastrico». Dominique Venoit, cinquantasettenne di origine francese, residente da circa 18 anni in via Landucci 46, a San Paolo, ieri, alle 10.30, ha manifestato tutta la sua disperazione arrampicandosi sul tetto di casa, di fronte a una trentina di persone, convenute nel parco Platani, confinante col fabbricato, per ascoltare il racconto delle traversie vissute dalla donna divorziata, in causa con l'ex marito da parecchi anni. A puntualizzare le motivazioni della protesta, gli slogan scritti su quattro grandi lenzuola appese, da vari mesi, all'esterno della villetta, recanti le frasi Ho pagato l'80% del mutuo della casa e il mio ex marito la mette all'asta. Nel frattempo si è comprato un villino sui colli. E ancora: Io voglio solo che la casa dove vive il nostro unico figlio gli sia intestata. Durante la mattinata, mentre la donna si trovava sulla sommità dell'edificio, è intervenuta sul posto una volante della polizia. «Le forze dell'ordine temevano che potessi cadere e mi hanno intimato di scendere riferisce Venoit - ma io ho spiegato anche a loro le mie ragioni, e poi sono scesa dal tetto». La donna sostiene di aver pagato per diversi anni di tasca propria la rata del mutuo dell'immobile di via Landucci, «pari a 1600 euro mensili». «Invece- afferma -il mio ex marito non ha mai versato ciò che era tenuto a dare, e una decina di anni fa ha iniziato a farmi la guerra con azioni legali, pretendendo da me 250.000 euro in cambio dell'abitazione». E prosegue: «Circa tre anni fa il giudice ha dato ragione al mio ex marito, che ha fatto mettere all'asta, ora esecutiva, lo stabile. Ora vivo nel terrore di ritrovarmi per strada con mio figlio di 26 anni, che ancora studia Medicina all'Università di Padova. Chiedo al giudice di incontrarmi- conclude -per spiegargli la situazione, e supplico il mio ex marito di desistere dal proposito di sbattere me e mio figlio fuori di casa, dopo che ho pagato io i suoi debiti».

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