Vaccini, in 4mila per la libertà di scelta

Domenica 25 Giugno 2017
Vaccini, in 4mila per la libertà di scelta
Da Prato della Valle fino in piazza dei Signori, in 4mila da tutto il Veneto, armati di striscioni e megafoni, hanno ribadito la volontà a difendere la libertà di scelta sui vaccini. La manifestazione è stata organizzata da Corvelva, il coordinamento regionale veneto per la libertà delle vaccinazioni. Presente tra la folla anche il medico anti-chemio, radiato dall'ordine, Paolo Rossaro, che consigliò ai genitori di Eleonora Bottaro, morta di leucemia a 18, ad abbandonare la medicina ufficiale per affidarsi alla medicina alternativa.
Un corteo con striscioni, trombette e cartelli ha attraversato, all'urlo di Libertà! Libertà!, tutta Padova, partendo da Prato della Valle fino a piazza dei Signori, sotto alla Scalinata della Gran Guardia, utilizzata come palco per organizzatori e ospiti illustri.
I manifestanti sono esplosi quando Rossaro ha preso il megafono: «Siamo tanti per fortuna. Le guerre non si vincono con le guerre, ma facendo capire che la gente si muove. L'errore è stato quello di toccare i bambini. Le mamme si arrabbiano quando si toccano i loro cuccioli».
L'ex medico assicura che è «una violenza imporre invece di convincere e di istruire. Il futuro della società è quello di educare e informare, non di obbligare. L'obbligo non appartiene alla nostra civiltà, non appartiene alla gente che ha da insegnare ai figli come si deve affrontare la vita».
Rossaro assicura che andrà avanti come ha sempre fatto: «La mia storia ha senso perché io credo che la gente debba essere informata. Solo a quel punto è libera di scegliere. Non possiamo togliere la libertà e nemmeno noi medici possiamo negare la possibilità di scegliere la terapia. Continuerò a fare quello che ho sempre fatto, anche se sono fuori dall'ordine».
Nel mirino del corteo no vax, c'è il decreto che ha introdotto l'obbligo di 12 vaccinazioni per la frequenza scolastica. Per questo i manifestanti se la prendono con il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin. «Dimettiti!», «Vai a casa!».
Applausi invece per il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha ieri ha confermato l'intenzione di ricorrere contro il decreto.
«Non siamo contro i vaccini, siamo a favore della libertà di scelta» spiega una donna che spinge nella carrozzina il suo bambino di pochi mesi, sfidando il caldo e l'afa del torrido pomeriggio di ieri. In una piazza affollata più genitori hanno preso tra le mani un microfono per ribadire il medesimo concetto: «Vogliamo essere liberi di scegliere quello che ritingono essere il meglio per i propri figli, lo Stato non può imporre 12 vaccinazioni che possono fare comodo alle case farmaceutiche. Sui bugiardini dei vaccini sono riportate delle controindicazioni, con possibili ripercussioni negative sulla salute. Chiediamo libertà di scelta e che vengano sempre fornite precise informazioni in merito ai vaccini».
Stefania Marchesini, di Corvelva tiene in mano il megafono per incitare i manifestanti, mentre il marito bada al loro bimbo con la maglietta che recita libertà di scelta: «12 vaccini sono troppi, nessuno parla mai degli effetti collaterali, ma esistono e sono pesanti. Non vogliamo mettere a rischio la salute dei nostri figli».

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